Il cardinale Gualtiero Bassetti agli insegnanti di religione: “Siate lievito nella scuola”

“Vi esorto a essere sempre lievito all’interno della scuola pubblica, dove tanti giovani aspettano da voi accoglienza, comprensione e, soprattutto, coinvolgimento, con passione, nei vari temi della religione cattolica, che sono i temi della vita, della formazione umana e cristiana, per una società migliore”. Lo ha detto il presidente della Cei e arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, il card. Gualtiero Bassetti, nell’omelia della messa che ha celebrato ieri nella Basilica di Santa Maria degli Angeli, in Assisi, in occasione del corso nazionale di aggiornamento per gli insegnanti di religione cattolica. Richiamando un brano dal Vangelo di Luca, il porporato ha segnalato che “invitare chi è in grado di contraccambiare risponde da una parte alla convenienza di sedere a tavola con i propri simili: quelli che condividono vincoli di parentela, o una medesima condizione sociale, oppure le stesse idee e posizioni politico-religiose”. “Invitare chi non sarà mai in grado di ricambiare l’invito – ha aggiunto il card. Bassetti – presuppone, invece, un autentico disinteresse, poiché sarà evidentemente impossibile ricavare alcunché da quel mangiare insieme”. Quindi, l’invito del cardinale a “dare importanza non a ciò che le persone possono dare, ma a quello che esse sono, indipendentemente da ogni condizionamento sociale e culturale”. Parole che indicano la “logica propria dei cristiani”: “Non cercare il proprio interesse, ma quello degli altri”.

“È l’atteggiamento che fonda ogni autentica relazione educativa: la decisione di cercare il bene dell’altro donandosi senza attendere nulla in cambio. Non solo in termini monetari o comunque materiali, ma anche per le gratificazioni professionali o i ritorni di qualsiasi genere”. Lo ha detto il presidente della Cei e arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, il card. Gualtiero Bassetti, nell’omelia della messa che ha celebrato ieri nella Basilica di Santa Maria degli Angeli, in Assisi, in occasione del corso nazionale di aggiornamento per gli insegnanti di religione cattolica. Il porporato ha osservato come sia “umano” e anche “pedagogicamente sensato” “sperare in risultati tangibili della propria azione educativa, ma questo non può appartenere alle motivazioni dell’atto educativo”. “Solo un’educazione capace di autentica gratuità può stabilire relazioni efficaci e coinvolgere davvero i bambini, i ragazzi e i giovani – ha sottolineato il card. Bassetti –. Sentirsi amati e cercati per quello che si è, infatti, è fondamentale per vivere la scuola come momento di apertura a sé, agli altri e al mondo”. Quindi, il cardinale ha condiviso il fatto che “fa piacere essere ricambiati e vedere i risultati del proprio lavoro”, ma ha messo in guardia dalle tante volte che “questo non accade, o non accade subito, per tutta una serie di motivi. Ed è qui che si può verificare se si è insegnanti per interesse o per amore”. Infine, un plauso a “chi invece insegna perché è capace di accogliere e donare gratuitamente”, perché “sa stare dentro la realtà con amore e competenza, sempre, accogliendo e valorizzando le persone per quello che sono e incassando le frustrazioni senza lasciarsene scoraggiare”.