«Operasosta», arte contemporanea con Davide Casari all’oratorio di San Lupo

Nell’Oratorio di San Lupo, a cura di Damiano Fustinoni e Giuliano Zanchi, con  il sostegno della Fondazione Adriano Bernareggi e dell’Associazione Sotto Altra Quota,  l’artista Davide Casari colloca la sua “Operasosta”.

Si parla di collocazione artistica e non di installazione perché per comprendere il lavoro dell’artista di Verdellino è necessario chiedersi quale sia il posto giusto. Nel rispettoso silenzio dell’antico oratorio, trova spazio «Lapis Desco», opera scultorea realizzata dalla sovrapposizione delle storie impresse sugli strati di carta dei quotidiani legati tra loro da strati di colla, e «Sakoma» alcune grafiche monotipo della sua ultima ricerca artistica.

Le opere sono il frutto di un lavoro preciso e metodico alla ricerca dell’incastro perfetto, nascosto nella durezza del nero della grafite, che si rivela solo attraverso il riflesso delle poche luci in grado di posarsi. Dieci posti compongono una tavola, ognuno occupa il proprio, tra loro vi è uno spazio a indicare la bellezza del condividere e allo stesso tempo la preziosità della singolarità fatta di quel quotidiano all’apparenza arido, ma con la straordinaria possibilità di potersi rinnovare ogni giorno. La domanda da porsi davanti all’opera è dove sostare, quale posto di quel tavolo si è disposti ad occupare e quali altri si è pronti ad accogliere.

Di fronte a “Lapis Desko”, come nella locanda dove Davide ha vissuto la sua infanzia e in quelle de “I Miserabili” si  incrociano le storie di chi vive nell’incertezza di chiedersi se rimanere nascosti nelle sfumature nere del buio o uscire verso il bianco della luce. Quale “Sakoma” in questo mondo si ha l’opportunità di celarsi come i coniugi Thenardier rubando agli ospiti della locanda frammenti di vita, sognare un castello come Cosette o sperare come Enjolaras che qualcuno condivida la speranza di costruire un mondo diverso. “Operasosta” con i suoi bianchi e neri e il silenzio di chi riposa negli spazi che la accolgono, pone davanti ad un vuoto che offre l’opportunità di chiedersi in quale posto si è disposti a restare.

L’installazione resterà aperta fino a domenica 6 gennaio 2018 e sarà possibile visitarla tutti i venerdì dalle ore 15 alle ore 21, i sabati e le domeniche dalle 10 alle 18.

Durante le aperture sarà garantita la presenza di una guida che accoglierà i visitatori accompagnandoli all’interno degli spazi espositivi.