“Questa è la notte di Santa Lucia, senti nell’aria la sua magia”: una preghiera nella “sua” chiesa in via XX Settembre

“Questa è la notte di Santa Lucia, senti nell’aria la sua magia”: questa frase di una filastrocca dedicata a Santa Lucia dovrebbe bastare far comprendere l’atmosfera del 13 dicembre. Una ricorrenza che, nella bergamasca, è molto sentita sia dai piccoli, ma anche dai più grandi. La tradizione coinvolge emotivamente tutti e il momento della consegna della letterina può diventare una preziosa occasione d’incontro.

Per tale motivo, ogni anno, gli animatori dell’Upee si mettono a disposizione per animare l’incontro con Santa Lucia come spiega Maria Chiara, un’animatrice Upee: “L’iniziativa consiste nell’animare il momento di consegna delle letterine a Santa Lucia che i bambini di Bergamo e provincia per tradizione portano nella piccola chiesa dello Spasimo a lei dedicata in via XX settembre. L’animazione si svolge nel weekend precedente alla data del 13 dicembre e a tutti i bambini viene consegnato il dépliant con la storia di Santa Lucia e la preghiera che si recita insieme”.

La magia dell’incontro tra santa Lucia e i bambini è testimoniata delle emozioni che provano i più piccoli che coinvolgono inevitabilmente genitori e animatori presenti. “Il nostro rapporto con i bambini è istantaneo, ma intenso perché i bambini credono molto in questo gesto. –prosegue Maria Chiara- Dopo il momento di accoglienza, ai bambini viene spiegato che Santa Lucia, nonostante sia cieca, vede bene con il cuore e ciò è il fulcro del messaggio che desideriamo far passare ai bambini. I bambini sono emozionati, ciascuno in modo diverso. I più piccoli sono quasi inconsapevoli, mentre i più grandi spesso accompagnano i fratellini. Capita che i bambini lascino una cosa preziosa per loro da donare a bambini meno fortunati oppure fanno un passaggio importante lasciando il ciuccio a Santa Lucia come sforzo a diventare grandi”.

Santa Lucia, però, non è solamente magia, ma il suo significato e la sua importanza sono radicate nella storia di Bergamo e provincia. Un legame che si crea nell’infanzia e non abbandona mai nessuno anche a distanza di tempo e di luogo.

“Il particolare più bello è vedere quella montagna di letterine che si accumula quasi a dire che non è solamente un chiedere regali, ma avviene un incontro, il recarsi in un luogo che a Bergamo è ancora denso di significato e veste una grande importanza. –ricorda Maria Chiara- I genitori non sempre sono credenti, ma ci tengono ad accompagnare in quel luogo i propri figli. È un segno forte anche perché in chiesa si prega Santa Lucia, a sottolineare che il dialogo con i santi è possibile anche per i piccoli. Tanti genitori riconoscono questo servizio. È bello anche vedere i loro occhi brillare di fronte a qualcuno che si prende cura di questo piccolo pezzo della vita dei loro figli accompagnandoli in un modo che trovano bello”.

Il dialogo con Santa Lucia è impreziosito non sono dalla preghiera, ma anche da ciò che ogni bambino mette in gioco di sé in quel momento. “Mi ricordo le lacrime di alcuni bambini che, probabilmente, a casa hanno promesso di consegnare il ciuccio e al momento della consegna sembrano non farcela. -racconta Maria Chiara- Ci sono anche bambini molto vivaci che non vedono l’ora di partecipare all’animazione perché sentono che la storia di Santa Lucia gli riguarda. Ricordo anche i commenti di alcuni genitori che ci definiscono ‘angeli del paradiso’ per il servizio che facciamo per i loro figli, ciò significa che anche per loro è un momento prezioso”.

Momenti che arricchiscono l’infanzia di ogni bambino in maniera speciale. Attimi che un giorno saranno ricordi preziosi.  “Mi auguro che i bambini continuino ad essere così numerosi e continuino a chiedere non solo per se stessi, ma anche per gli altri. Chiedano qualcosa e preghino anche per i bambini meno fortunati. L’augurio è che resti questa magia che a Bergamo ha un significato molto profondo”.