“Mé e San Giósep la nòcc de Nedàl”: una poesia che sa di festa

Natale è gioia, stupore e meraviglia, e per fare breccia nel cuore della festa, oltre le luci, oltre la frenesia dei preparativi, non c’è niente di meglio di una poesia. Quella che vi proponiamo è di Maurizio Noris, poeta originario di Comenduno di Albino, che scrive in dialetto, anzi, in “lingua prima”. Può vantare collaborazioni importanti, come quella, ormai di lunga data, con Franco Loi, numerose pubblicazioni e premi prestigiosi: il più recente, nell’ottobre scorso, il Tirinnanzi di Legnano. Nella motivazione si trova una bella sintesi dei “motivi” della sua poesia: “Noris scrive nel bergamasco della media Val Seriana, e i suoi segni paiono tante piccole antenne, che captano voci, storie, messaggi misteriosi e trasmettono al lettore, immerso nella fatica dell’essere, un sentimento di pace, un invito alla curiosità, alla dolcezza, all’ubbidienza, alla compassione”. Con questa anteprima natalizia vi offriamo un assaggio della rubrica di poesia che il nostro settimanale ospiterà nel 2019. Accanto al testo scritto, in dialetto e in italiano, vi presentiamo anche un audio con la poesia “recitata” dalla voce dell’autore.

 

 

MÉ E SAN GIÓSEP
LA NÒCC DE NEDÀL

A m’s’è ché sö l’öss,
gna scarnàss
gna campanèi
adóma ’l cör isborentìt
e öna fraschéra de fé màgher
sö la schéna.
 
A m’s’è ché sö l’öss:
töt ol mónd
intùren
l’è ö s-cetì ca l’ciàma.

IO E SAN GIUSEPPE
LA NOTTE DI NATALE

Siamo qui sull’uscio,
né catenacci
né campanelli
solo il cuore spaventato
e una fascina di fieno magro
sulla schiena.

Siamo qui sull’uscio:
tutto il mondo
intorno
è un bambino che chiama.

daUs de ruch(VOCI DI RONCO)
di Maurizio Noris
Edizioni LietoColle (CO) 2010

Musica: Nina nana del bambinelo.
Coro I Crodaioli di Bepi de Marzi vol.6