Dolci sogni liberi, il forno in carcere: mettere le mani in pasta per cercare un riscatto

Riscattarsi mettendo le mani in pasta. È quanto fanno i detenuti nel carcere di Bergamo, dal 2013 coinvolti nel progetto “Dolci Sogni Liberi” dalla Cooperativa Calimero. Per le feste natalizie appena trascorse, per la seconda volta, si sono cimentati con successo in un’impresa dolciaria non da poco: il panettone, dolce tradizionale natalizio e noto per la perizia che la sua preparazione richiede. Tra farina, zucchero e lievito madre, infatti, il progetto di pasticceria e panificazione all’interno della casa circondariale bergamasca punta a dare valore dal tempo della pena dei detenuti, e a farlo con l’insegnamento di un mestiere – quello della panificazione – tanto antico quanto nobile, capace di dare a queste persone una grande chance di riscatto e rinascita una volta usciti dal carcere.

 

“Dolci sogni liberi”, un progetto che parte da lontano

Il progetto “Dolci sogni liberi” all’interno del carcere bergamasco nel 2013, quando la cooperativa Calimero stipula un accordo con la direzione della Casa Circondariale di Bergamo per la presa in gestione degli spazi del forno, già presenti all’interno della struttura. Il forno era stato aperto grazie alla collaborazione con un’associazione di panificatori bergamaschi e con la cooperativa – attiva nell’ambito del reinserimento lavorativo dei detenuti con vari progetti – si è strutturato un vero e proprio progetto imprenditoriale auto-gestito, basato sui tre cardini di formazione, produzione e autosostentamento. Nasce così “Dolci sogni liberi”, laboratorio di pasticceria e panificazione che si basa su un concetto fondamentale: la dignità del lavoro come cardine per ricostruirsi una vita onesta, soddisfacente, di crescita e riscatto. Così “il detenuto dismette di vestire il ruolo della persona che espia una pena per rivestire il ruolo attivo di lavoratore per sé e per l’azienda”.

Importante, per la riuscita del progetto, è la collaborazione biunivoca con realtà esterne al carcere come la cooperativa Equomercato di Cantù, che fornisce le materie prime provenienti da circuiti di commercio equo e solidale per la realizzazione dei prodotti e successivamente lo distribuisce sul territorio, in una filiera a tutto tondo che chiude il cerchio della solidarietà.

Dopo le prime linee di biscotti secchi da pasticceria e di crackers e grissini, il laboratorio “Dolci sogni liberi” si butta sulla produzione conto terzi, sull’evoluzione del ramo della panificazione e sulla produzione di grandi lievitati, come colomba e panettone. Una sfida non da poco, che ha visto anche la consulenza di un mastro panettiere e un pasticcere come consulenti esterni, dal momento che per la preparazione del panettone è necessaria grande perizia e tempi precisi di lievitazione. Ma è anche stata una sfida vinta: l’anno scorso, i primi panettoni – distribuiti sul territorio bergamasco dalla Cooperativa Amandla – sono andati letteralmente a ruba. Prodotti con lavorazione manuale e con l’utilizzo di lievito madre, i panettoni sono stati un vero successo, apprezzati sia per la loro bontà che per il progetto da cui sono nati. La cooperativa ha botteghe a Bergamo, Seriate, Calusco d’Adda e Gazzaniga. Per imparare a preparare i panettoni sono stati ingaggiati un maestro panettiere e di un pasticciere che fungono da consulenti esterni. Tali figure servono a rafforzare il tema della continua formazione dei lavoratori e servono ogni qualvolta il laboratorio debba affrontare una nuova sfida. Il 2018 è stato l’anno in cui Dolci Sogni Liberi ha intrapreso anche la strada della distribuzione giornaliera collaborando con agenzie di catering e ristorazione collettiva, ristoranti, bar e piccole botteghe. Ad oggi all’interno del forno lavorano due detenuti ed un responsabile esterno assunti direttamente dalla cooperativa e tre detenuti ingaggiati con una “borsa lavoro” formativa. Gli orari su cui vertono le attività produttive sono prevalentemente al mattino visto il tipo di commesse. L’evoluzione naturale del progetto è: la creazione di una linea di prodotti salati (cracker e grissini) che sposano lo stesso concetto sopradescritto. Si rafforza inoltre il radicamento con il territorio bergamasco grazie alla commercializzazione dei propri prodotti dalla Cooperativa Amandla. Si dispone altresì dell’elasticità concessa dalla Direzione della Casa Circondariale per poter lavorare durante l’arco dell’intera giornata. Il progetto è a norma con tutte le regolamentazioni di carattere igienico-sanitario (HACCP), la SCIA, corsi sulla sicurezza, primo intervento e confezionamento di generi alimentari. Il percorso battezza la propria attività con la creazione di una linea di biscotti secchi da pasticceria e un partenariato con la Cooperativa Equo-mercato di Cantù. La relazione è di carattere biunivoco poiché questa seconda realtà funge da fornitore di materie prime del circuito del “commercio equo e solidale” e allo stesso tempo da distributore sul territorio nazionale dei prodotti. Una filiera a tutto tondo che riesce a “chiudere il cerchio”.