Perdonare si deve. Ma è difficile

Si continua a parlare di perdono. Ma mi sembra che ci sia molta retorica del perdono. Perdonare, mi sembra, è molto difficile ed è serio, moralmente buono, riconoscere quella difficoltà. Anche perché, mentre si predica molto di perdono, si perdona poco. Beppe.

Perdonare è un processo difficile, caro Beppe, non si può banalizzare, né relegare alla sola discussione! “Si predica molto di perdono, ma si perdona poco”, scrivi nella tua domanda, con il rischio di illuderci che le sole parole siano sufficienti.

No, il pericolo è reale, come dici tu. Tuttavia, parlarne può essere un aiuto a perseguirlo: “Repetita iuvant” recita un adagio latino! Tacere, infatti,equivarrebbe assopire la coscienza!

Pe1rdono, non buonismo

Spesso confondiamo questa azione divina (e il perdono è vera e propria prerogativa di Dio), con autentica filantropia, più spesso con il sinonimo di buonismo, altre volte lo considera il frutto di un itinerario psicologico ben riuscito.

Il perdono cristiano, però, supera indubbiamente questi aspetti, senza tuttavia escluderli; esso è un dono che scende “dall’alto”, un regalo “a caro prezzo”, costato la vita addirittura al Figlio di Dio, che con la sua Pasqua l’ha reso universale, riconciliandoci con il Padre e tra di noi.

Perdono che “viene dall’alto”

Dio, infatti, ci ha riconciliati grazie alla passione, morte e risurrezione di Gesù, e, proprio in virtù della sua Pasqua, continua a elargire generosamente il suo amore a ciascuno di noi, personalmente: io, tu, ognuno dei suoi figli è raggiunto singolarmente e gratuitamente, in altre parole “Gratis”, dalla sua misericordia.

Non illudiamoci, perciò, che siano solo gli altri, gli assassini, i terroristi, gli adulteri, ecc. ad aver bisogno di essere perdonati: volenti o nolenti, tutti siamo continuamente “graziati” dalla misericordia divina, che ci raccoglie dalla palude dal nostro peccato e ci riporta alla vita.

Perdonarci e perdonare

Con questa consapevolezza è possibile perdonare gratuitamente a noi stessi (…e perdonare a se stessi è ancora più difficile che perdonare ai nostri fratelli!) e agli altri, regalando loro lo stesso amore ricevuto dal Signore: “Non possiedo né argento né oro, ma quello che ho te lo do” (Atti 3,6). Offrire il perdono, quindi, non è un atto eroico per il cristiano, ma la logica conseguenza di aver accolto un dono impagabile.

Dal perdono ricevuto, a quello donato, il passo dovrebbe essere breve! Ahimè! Quanta fatica! Quanta resistenza nel cuore e nella mente!

Perdonare è scegliere la vita

Quanti sentimenti si agitano dentro di noi in situazioni particolari! Quanta sofferenza e inquietudine! Regalare il perdono, però, non corrisponde a rimanere impassibili di fronte alla violenza di certe emozioni! No, no, al contrario, equivale a sceglierlo nonostante il nostro cuore reclami pseudo giustizie. Optare per il perdono, quindi, è scegliere la vita: è ormai noto che esso apre al futuro e alla speranza! Chi di noi non ha mai sperimentato concretamente che alimentare rancore nel segreto del proprio cuore nuoce molto, non solo alla nostra salute fisica, ma alla nostra esistenza che è privata di un orizzonte di libertà?

Non priviamoci, allora, di una così grande possibilità di vita e non aspettiamo che siano gli altri a compiere il primo passo!