Memoria e impegno contro le mafie: anche Bergamo si mobilita

Memoria e impegno contro le mafie, anche a Bergamo. Attorno alla giornata del 21 marzo – la giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, iniziativa lanciata dall’associazione Libera nel 1996 e dal 2016 diventata «istituzionale» grazie a una legge del parlamento – si mobilita anche la Bergamasca, con un ventaglio significativo di iniziative costruite per tenere alta la consapevolezza su un tema importante. Sono tanti gli appuntamenti promossi nelle prossime settimane dal coordinamento provinciale di Libera, spesso in collaborazione con realtà istituzionali.

Giornalismo e fotografia

Si parte il 14 marzo all’auditorium degli istituti superiori «Federici-Lotto»  di Trescore Balneario, con la serata su «giornalismo e impegno civile» che vedrà la partecipazione di Lorenzo Frigerio, coordinatore della Fondazione Libera Informazione; sempre al «Federici», fino al 26 marzo sarà possibile visitare una mostra toccante, «Aula 21 – come parole al vento»: un’aula scolastica diventa installazione artistica, con oggetti, immagini e volti a ricordare i tanti giornalisti uccisi dalla criminalità durante il proprio lavoro.

Dalle parole alle immagini. A Treviglio, il 16 marzo alle ore 18 si inaugurerà presso la sala «Criciera» in vicolo Bicetti de’ Buttinoni la mostra fotografica «Per pura passione», che racchiude 45 scatti di Letizia Battaglia, fotografa siciliana – con esposizioni in tutto il mondo – che ha raccontato per immagini la mattanza della mafia in Sicilia ma anche i gesti di speranza e di resistenza quotidiana in una terra martoriata dalle cosche; la mostra, a ingresso libero, resterà aperta sino al 31 marzo.

Una marcia in città

La giornata del 21 marzo vedrà come «piazza nazionale» quella di Padova, con decine di migliaia di persone attese da tutta Italia, oltre a diverse delegazioni estere. Libera ha scelto però di organizzare un appuntamento anche a Bergamo, giocando d’anticipo: sabato 16 marzo, in città, con ritrovo alle 9 in piazza Matteotti (davanti al comune di Bergamo), avrà luogo la «marcia provinciale della memoria e dell’impegno», un corteo tra le vie della città che si concluderà con la lettura dei nomi delle quasi mille vittime innocenti di mafia. Un cammino significativo, perché proprio quest’anno ricorrono i dieci anni dall’omicidio di Lea Garofalo, donna che scelse di ribellarsi al proprio compagno, uomo di ‘ndrangheta, e di aiutare la magistratura a far luce sul radicamento della mafia calabrese in Lombardia, pagando con la vita quel coraggio; a inizi Duemila, Lea visse proprio a Bergamo, dove si era «rifugiata» per allontanarsi dal compagno, e proprio in città subì un’intimidazione con l’incendio della propria automobile, un «avvertimento» per farla desistere dalla collaborazione con la giustizia.

Le mafie, anche a Bergamo

Altro tema che Libera toccherà è quello della presenza concreta della criminalità organizzata anche in terra bergamasca. Venerdì 22 marzo, a Sant’Omobono presso la sede del locale istituto comprensivo, ore 20,30, Libera interverrà all’interno della presentazione del libro Oro rosso, scritto dalla giornalista Stefania Prandi, sul tema dello sfruttamento del lavoro femminile (in particolare nei campi agricoli) e sulla violenza di genere; la serata, organizzata dalla biblioteca e dall’amministrazione comunale di Berbenno, vedrà anche una testimonianza sul caporalato in Bergamasca.

Il 25 marzo, alle 20,45 presso la sala Viterbi del palazzo della Provincia, in città in via Tasso, Libera presenterà la nuova edizione del «dossier» sulle mafie in Bergamasca, un volume che raccoglie tutti i fatti che richiamano al mondo della criminalità organizzata avvenuti in terra orobica nel 2018. Ospite della serata sarà Alberto Nobili, procuratore aggiunto di Milano, oggi coordinatore del locale pool antiterrorismo e per anni impegnato in alcune delle più importanti inchieste sulle mafie in Lombardia.

 

Memoria, impegno e momenti conviviali

Nel ricco programma di eventi, l’associazione propone anche una «cena della legalità», un momento conviviale a base di prodotti coltivati sulle terre confiscate ai clan: l’appuntamento è per sabato 23 marzo, ore 20, all’oratorio di Ponte San Pietro. Il «calendario» di eventi si concluderà domenica 14 aprile a Martinengo: alle 9, verrà inaugurato il monumento in ricordo del generale Carlo Alberto dalla Chiesa, della moglie Emanuela Setti Carraro e dell’agente di pubblica sicurezza Domenico Russo, uccisi a Palermo il 3 settembre 1982 in un attentato di Cosa nostra.

(Nella foto particolare di una foto di ©Letizia Battaglia dalla mostra “Per Pura Passione”)