Suor Bakita Sartore: «Madre Teresa Gabrieli ha costruito la vita comunitaria delle Suore delle Poverelle come una famiglia»

Gli studi storici confermano la grandezza dell’opera del Beato don Luigi Maria Palazzolo, dotato di intuizione e coraggio. Ma aggiungono che è stato grande grazie soprattutto al genio femminile della Serva di Dio madre Teresa Gabrieli, cofondatrice con lui della Congregazione delle suore delle Poverelle, perché dotata di spirito concreto e capacità di rischiare e superare le difficoltà. Ora questa figura del vivacissimo cattolicesimo bergamasco fra Otto-Novecento potrebbe essere iscritta nell’albo dei Beati. Infatti, la mattina del 19 marzo, nel corso di una udienza concessa al cardinale Angelo Becciu, prefetto della Congregazione vaticana per le cause dei santi, Papa Francesco ha riconosciuto le «virtù eroiche» della Serva di Dio madre Teresa Gabrieli. Il riconoscimento delle virtù eroiche è uno dei passi indispensabili nel processo di beatificazione che avviene a Roma e viene decretato quando la persona ha vissuto in modo eroico ed esemplare le virtù teologali (fede, speranza, carità) e quelle cardinali (prudenza, fortezza, giustizia, temperanza).

«La nostra gioia è veramente grande — sottolinea suor Bakita Sartore, madre generale dell’istituto —. Ho subito comunicato la notizia a tutte le nostre comunità presenti in Italia, Africa e Sudamerica e sto ricevendo molti attestati di vicinanza e condivisione. Questo evento cade proprio nel 150° anniversario di nascita del nostro istituto. Madre Teresa è stata una donna d’acciaio e forte nelle difficoltà nel sostenere il Beato Palazzolo. Per noi Poverelle, madre Teresa è stata capace di costruire la nostra vita comunitaria come una famiglia». La Chiesa di Bergamo ringrazierà il Signore per questo evento domenica 9 giugno alle 10,30 con una Messa solenne presieduta dal vescovo Francesco Beschi nella basilica di Sant’Alessandro in Colonna, dove madre Teresa venne battezzata e parrocchia dove ha sede la casa madre dell’istituto.

Teresa Gabrieli nasce a Bergamo il 13 settembre 1837, sesta di otto figli, in una famiglia povera che lavora ortaglie in un terreno in affitto. Vorrebbe farsi religiosa, ma la povertà della famiglia lo impedisce. Dopo il diploma di maestra avvia una scuola per ragazze povere. In questo impegno, incontra don Luigi Palazzolo, che intuisce subito le capacità della giovane. Un giorno il Palazzolo porta a Teresa una ragazza orfana, storpia e piagata, che accoglie nella propria abitazione. La gente, come già diceva del Palazzolo, la giudica una pazza. Successivamente segue il Palazzolo nella sua opera in favore della gioventù povera. Il 21 maggio 1869, insieme a due compagne, passa la notte pregando nella chiesa dell’oratorio del Palazzolo. Alle 3 di mattina, il Palazzolo celebra la Messa. Poi il cammino verso la casetta di via Foppa, dove Teresa pronuncia i voti di povertà, castità e obbedienza, aggiungendo quelli di attaccamento alla Santa Sede e dedizione ai poveri e alla gioventù. È l’inizio della Congregazione delle suore delle Poverelle. Il Palazzolo ne traccia il programma: «Io cerco e raccolgo il rifiuto di tutti gli altri, perché dove già qualcun altro provvede, lo fa assai meglio di quello che io potrei fare. Ma dove altri non può giungere, cerco di fare qualcosa io così come posso». Il 15 giugno 1886 il Palazzolo muore. Al suo capezzale c’è madre Teresa Gabrieli, affranta, ma anche forte e coraggiosa: è chiamata a continuare il cammino. Teresa si spegne a Bergamo il 6 febbraio 1908. Oggi, le Poverelle sono presenti in Italia, Africa (Congo, Costa d’Avorio, Malawi, Kenya, Burkina Faso) e Sudamerica (Brasile, Perù), sempre impegnate a soccorre antiche e nuove povertà.

(Nella foto: un particolare della statua dedicata a Madre Teresa nel cortile dell’istituto delle Suore delle Poverelle)