Stanlio & Ollio: al cinema un biopic sulla celebre coppia di comici

Dopo l’impatto nelle sale di “Avengers: Endgame”, che in una manciata di giorni ha sbaragliato ogni record incassando a livello globale oltre 1 miliardo di dollari, ecco arrivare tra 30 aprile e 2 maggio altre nuove uscite nel segno di un cinema più classico. Anzitutto “Stanlio & Ollio” di Jon S. Baird, biopic sui celebri comici statunitensi Stan Laurel e Oliver Hardy, protagonisti del cinema muto nel genere della slapstick comedy al pari di Charlie Chaplin, Buster Keaton e i fratelli Marx, capaci però di sopravvivere artisticamente anche all’avvento del sonoro, fino alla fine degli anni ’50. E proprio sugli ultimi anni di attività, sul tour che i due fecero in Inghilterra, si concentra il film di Baird con Steve Coogan e John C. Reilly. La struttura narrativa del film è lineare, secondo i canoni del biopic anglo-americano, raggiungendo però passaggi di poesia nel raccontare il difficile momento per un artista di sapersi congedare dalle scene. I numeri comici di un tempo funzionano ancora oggi, strappando sorrisi e sguardi di tenerezza. Coogan e Reilly offrono una performance di strepitosa aderenza. Film consigliabile, brillante e per dibattiti.


In concorso alla 75ª Mostra del Cinema della Biennale di Venezia – Premio Leone d’argento per la regia – “I fratelli Sister” di Jacques Audiard è rilettura del mito del western americano, tra nostalgia, lampi drammatici e raccordi esilaranti. Il film segue le vicende dei fratelli Eli e Charlie Sisters (bravissimi John C. Reilly e Joaquin Phoenix), che nei paesaggi sconfinati degli Stati Uniti di metà Ottocento danno la caccia a un cercatore d’oro; per loro non ci sono regole che tengono, conta solo il denaro e l’obiettivo. Durante il commino, però, qualcosa cambia, soprattutto nell’animo del più grande Eli: coglie l’andamento sterile di quella esistenza errante e sogna di tornare a casa, di abbracciare una vita diversa. Audiard sorprende ancora una volta, disegnando un film bello e riuscito, dove tra continue scene di violenza si innesta una luce di tenerezza e speranza. Film complesso, problematico e per dibattiti.

Si ispira a una storia vera, i drammatici attacchi terroristici in India nel 2008 che causarono circa 200 morti, il film “Attacco a Mumbai” di Anthony Maras con le star hollywoodiane Dev Patel e Armie Hammer: tra dramma e thriller, il film racconta l’assedio all’hotel Taj Mahal. È invece un adattamento dal romanzo di Francesco Caringella il thriller “Non sono un assassino” diretto da Andrea Zaccariello e con protagonista Riccardo Scamarcio. Storia enigmatica, ad alto tasso di tensione.