Le suore e le comunità cristiane: servizio o servitù?

In questi giorni una polemica ha occupato alcune pagine di giornali. Si diceva che in molte comunità cristiane le suore e le religiose in genere sono state in situazione più di servitù che di servizio, soprattutto nei riguardi dei preti.  Tu cosa ne pensi? Guido.

Caro Guido, non ho seguito la polemica sulle religiose  che ha occupato i giornali in questi giorni, ma  ho letto alcuni interventi di papa Francesco nei quali riprendeva la riflessione sulla vita religiosa femminile chiamata a servire e non a “essere servitù”.  

E’ mancata la stima per la vocazione religiosa. E la donna nella Chiesa rimane ai margini

Le religiose sono più della maggioranza nella vita consacrata e sono state chiamate a servire la Chiesa e nella Chiesa secondo le caratteristiche proprie del loro carisma.  Purtroppo non hanno sempre goduto della necessaria stima e considerazione per la loro vocazione e missione e, in un passato non proprio così lontano,  non erano molto considerate nelle comunità cristiane se non per quei servizi di poca rilevanza necessari per il “mantenimento” della vita concreta.

Chiedere alle religiose di essere personale di “servizio” impoverisce il loro carisma, la loro missione e  certamente non è un’attraente pastorale vocazionale!   Quella della religiosa è una  tematica che si riallaccia alla situazione della donna nella Chiesa.  Tante parole sono state spese e molti documenti ufficiali ne hanno parlato, ma la qualità della presenza femminile  nella Chiesa rimane purtroppo relegata a pochi ambiti.

Non mi riferisco certamente alla richiesta del sacerdozio femminile che ritengo non essere giustificata.  Occorre ancora crescere molto per arrivare a una sua partecipazione attiva di pensiero e di decisione negli ambiti ecclesiali.

A proposito della religiosa al servizio dei preti

Vorrei però spendere un buona parola a favore di queste religiose “poco emancipate”, ma che si sono santificate nel servizio umile ai preti. Era una delle modalità che permetteva alle donne di servire nella Chiesa e quindi le religiose facevano parte di questa schiera di “domestiche” del clero. Del resto l’emancipazione della donna ha tardato a portare i suoi frutti. Anche in famiglia le donne erano sottomesse ai mariti e prima ancora ai padri e nella vita sociale al parroco che insieme al sindaco e al farmacista  detenevano il potere nei paesi.

Servire un sacerdote era un “grande onore” e un servizio che le congregazioni religiose facevano volentieri, addirittura alcune, ora scomparse, erano sorte proprio con questo carisma. Le loro presenze, talora, non si fermavano a un solo servizio domestico, ma diventavano significative intessendo relazioni di madri e sorelle con quei sacerdoti, punti di riferimento capaci di custodire non solo la loro abitazione, ma anche la loro vita. Quindi anche la loro consacrazione era una presenza  semplice di servizio ai pastori della Chiesa.

Le religiose abusate e umiliate

Ma, la vita consacrata non si è espressa solo in queste modalità. Non possiamo tacere  la schiera di donne consacrate che sono state educatrici, missionarie, infermiere… gli innumerevoli carismi di vita apostolica che hanno arricchito la Chiesa, servendo i poveri là dove non c’era nessuna presenza e lo stato era assente.

Purtroppo nella piaga degli abusi, sono state coinvolte anche religiose, abusate da sacerdoti  che hanno tradito e sfigurato la vita di tante sorelle, con il proprio bisogno di potere che nulla ha a che vedere con il servire evangelico. 

Oggi,  la vita consacrata femminile vive un tempo di crisi e  deve ritrovare se stessa, ma non è forse così anche per la figura della donna ormai super emancipata nell’abito lavorativo e familiare, ma ancora soggetta a sfruttamento,  a essere considerata oggetto di piacere? Credo si debba camminare ancora molto nel riconoscimento della dignità della donna nel mondo e nella Chiesa, perché, oltre alle conquiste, assistiamo anche a venti contrari che imperversano in ogni luogo e paese.

Religiose oggi

Per quanto riguarda le religiose devono fare la fatica sapiente di  rileggere il proprio carisma attualizzandolo nell’oggi della storia, dentro un processo di rinnovamento che richiede tempo, energie, studio e nuove esperienze, perché  la vita consacrata continui ad essere parola di Vangelo per il mondo.

Come donne, consapevoli della loro chiamata, possono  sempre più divenire esperte in umanità e in vita spirituale,  generatrici di un nuovo umanesimo e di una rinascita spirituale. Le religiose sono un esercito di donne che potrebbero rivoluzionare la Chiesa e il mondo!

Quante religiose vivono fedelmente la loro consacrazione, in maniera esemplare diffondendo la carità di Cristo! Il cammino è  tutto da inventare, ma siamo certe che lo Spirito continua a soffiare e a creare cose nuove: dobbiamo solo saper vedere!  Allora ringraziamo le religiose per la loro vita donata, sia nei servizi umili che in quelli più in vista e significativi. Con loro e per loro chiediamo che continuino a guardare il passato con gratitudine, vivere il presente con passione per abitare il futuro con speranza.