Luca Ammirati racconta i trentenni di oggi: “Non esistono sogni facili. Esiste solo il coraggio di seguirli”

“Non esistono sogni facili. Esiste solo il coraggio di seguirli”: è questa la traccia che segue Samuele, protagonista di “Se i pesci guardassero le stelle” (DeA Planeta) opera prima di Luca Ammirati, concentrata su desideri e insicurezze dei trentenni di oggi. L’autore lo presenta domenica 14 aprile alle 18 alla libreria Ibs-Libraccio di via XX Settembre in città. Luca Ammirati è responsabile interno della sala stampa del Teatro Ariston, dove ogni anno si svolge il Festival della canzone italiana: “E’ un riflettore gigante sulla nostra città e per me anche una fonte inesauribile di stimoli”.
La storia è ambientata nei suoi “luoghi del cuore”: “Prima di tutto Sanremo, dove sono nato e dove vivo, poi Perinaldo, borgo natale di mia nonna, che frequentavo fin dall’infanzia e che poi ho riscoperto a trent’anni come assessore alla cultura. In quel periodo sono entrato in contatto con l’osservatorio astronomico dove Samuele fa da guida”. Luca voleva raccontare la storia di un sogno e il percorso necessario per realizzarlo: “Il protagonista vuole diventare un creativo pubblicitario, è alla ricerca di una stabilità economica e dei sentimenti. Il mio grande sogno, invece, è sempre stato quello di diventare uno scrittore e tante volte mi sono ritrovato sotto il cielo stellato di Perinaldo a cercare di capire come lo potevo avvicinare”.
Le vicende del romanzo diventano un’occasione per tracciare il ritratto di una generazione: “I trentenni che si sono trovati al termine degli studi e all’inizio nella carriera nel 2008, quando è esplosa la grande crisi, continua a portare i segni di questa difficoltà. Parlo del precariato, dei lavori a termine, dell’instabilità che portano con sé ma cerco di farlo in modo incoraggiante: l’importante è non arrendersi mai, rimboccarsi le maniche, se una strada non va bene bisogna cercarne un’altra. E’ vero che la situazione oggi è difficile, ma a volte sembra che i giovani gettino la spugna troppo facilmente”. Come i personaggi di Ammirati, invece, a volte bisogna tirar fuori tenacia, ostinazione, voglia di fare, credere nel proprio talento e preparazione. “La fiducia in se stessi è importante anche quando si parla di sentimenti – continua Ammirati – qualcuno a volte si stupisce che un uomo ne parli così apertamente. Penso che tutti abbiamo fragilità, incertezze, la paura di non essere all’altezza, come il mio protagonista che con difficoltà cerca di prendere le misure di un mondo complicato”. Samuele nel libro spesso si confida con il suo pesce rosso Galileo: “E’ un ascoltatore paziente e per me è un simbolo, mostra l’importanza del silenzio in un mondo in cui tutti quanti parlano e postano non sempre a proposito e non sempre in modo educato”.