Gesù risorto e le donne

Le donne sono protagoniste nelle apparizioni postpasquali di Gesù. Secondo te, c’è una ragione? E, in ogni caso, in questi racconti che cosa portano di particolarmente “femminile”? Angela

Sono plurime le ragioni che spiegano la presenza delle donne nelle apparizioni postpasquali, cara Angela!

La presenza delle donne nel Vangelo

Innanzitutto le donne citate nei suddetti episodi sono presenti già agli albori del ministero itinerante di Gesù: l’evangelista Luca, nel suo vangelo, dice che “C’erano con Gesù i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni” (Lc 8,1-3). Sono proprio alcune di esse a seguire il Maestro lungo il cammino verso il Golgota, con la Madre e il discepolo prediletto, nonostante i Dodici se ne siano andati in preda alla paura e l’abbiano lasciato solo. Sono loro ad accogliere il suo ultimo respiro sulla croce e ad accompagnare Giuseppe d’Arimatea nel compiere il pietoso ufficio della sepoltura. Sono loro che preparano aromi e oli per esprimere pietà, cura e tenerezza, gesti che dicono l’eccedenza dell’amore. Non desta meraviglia, allora, se proprio in quel primo giorno della settimana, al mattino presto, Maria Maddalena, Giovanna e Maria madre di Giacomo, siano state protagoniste di un evento inaudito e sorprendente: visitavano un morto e hanno incontrato il Vivente.

Inoltre per alcune di esse, all’origine della loro passione per il Cristo vi è un’esperienza di salvezza e di guarigione: da Maria Maddalena, ad es. escono ben sette demoni. In quell’evento o in altre simili circostanze esse intuiscono qualcosa di veramente grande: quest’uomo ama veramente di amore puro, ma intenso, appassionato, libero e liberante. Da quell’istante Egli diventa il senso ultimo della loro esistenza: ciascuna di esse lo ricerca e lo ama con la passione e il desiderio tutto femminile, seguendolo fedelmente insieme ai Dodici, disponibili a prendersi cura amorevole delle necessità materiali di tutto il gruppo.

Tratti femminili, dunque! Come femminile è il loro desiderio del Signore, alla stregua del Cantico dei cantici: “«Avete visto l’amore dell’anima mia?». (…) Trovai l’amore dell’anima mia. Lo strinsi forte e non lo lascerò” (Ct 3, 3-4). Queste donne, come altre nei vangeli, amano Gesù con tutta la loro ricchezza umana e femminile, osando senza timore!

Di fronte al Risorto, gesti tipicamente femminili

L’evangelista Matteo (Mt.28), parlando delle apparizioni del Risorto, riferisce che Gesù in persona“venne loro incontro dicendo: ‘Salute a voi’. Ed esse, avvicinatesi, gli presero i piedi e lo adorarono.” La gestualità è suggestiva, tipicamente femminile ed evoca quella della donna di Betania che, prima della pasqua, cosparse i piedi di Gesù di vero nardo, assai prezioso, e li asciugò con i suoi capelli. Come non ricordare, inoltre, l’episodio della Maddalena al sepolcro? “«Donna, perché piangi?». «Perché hanno tolto il mio Signore e non so dove l’abbiano deposto». «Signore, se tu l’hai portato via, dimmi dove l’hai deposto, e io lo prenderò». Gesù le disse: «Maria!» Ella, voltatasi, gli disse in ebraico: «Rabbunì!» che vuol dire: «Maestro!». Grande è il desiderio che arde nel cuore di questa donna, desiderio di ritrovare Colui che è stato significativo per la sua vita!

Cura, tenerezza, passione, attenzione

Simili gesti e atteggiamenti sono il frutto buono di un itinerario interiore di vicinanza e di sequela del Signore tutta femminile, fatta di cura, di delicatezza, di passione e di attenzione. È, infatti, tipico della donna manifestare il proprio amore usando il linguaggio del corpo, della tenerezza, persino quello del profumo.

Intercedano anche per ciascuno di noi queste “donne sante”, la grazia di un amore sempre più intenso e appassionato per il Signore Gesù, il Crocifisso Risorto, il Vivente: in Lui, la nostra umanità trovi la sua unificazione e il suo compimento.