C’era una volta un re… No, non era un re. C’era una volta un principe… No, non era neanche un principe. Un ranocchio? Sbagliato di nuovo. C’era una volta un burattino. Sì, avete capito bene. Il protagonista della storia del Cre 2019 sarà Pinocchio. Il burattino più pasticcione e simpatico di tutte le fiabe verrà a trovarvi nei vostri oratori tra una scenetta e l’altra della storia che metterete in atto. Pinocchio, però, non sarà solo. Sui palchi di tutti gli oratori sarà accompagnato da Geppetto, la dolce Fata Turchina e il temibile Mangiafuoco.
Perché proprio Pinocchio? Ha superato qualche provino speciale? “Bene, signor Pinocchio. La performance della sua squadra ci ha più che convinti. Abbiamo trovato ciò che cercavamo”. No, non è andata proprio così. La storia del burattino è un racconto che riesce a riassumere quanto fatto negli ultimi tre anni. Il percorso del Cre conclude il ciclo in cui sono stati esplorati i temi della creazione, dell’azione e, quest’anno, della vocazione. Il creato è rappresentato da Pinocchio stesso. Il segno della creazione è proprio il materiale di cui il burattino è composto: il legno. Lo stesso materiale con cui Geppetto si metterà all’opera per dar forma al proprio figliolo. Pinocchio nasce e cresce sotto le attente cure del suo papà, inizia a coltivare i propri desideri e sarà protagonista di una storia di compimento.
La storia del burattino prende forma in quattro atti per accompagnare le quattro settimane del Cre. Il primo episodio si incentra sulla parola nascere. Pinocchio si rende di conto essere vivo. Durante il racconto, il burattino prenderà coscienza che la sua vita è un dono nato dall’affetto di Geppetto nei suoi confronti. Il secondo atto racconta le avventure e le disavventure che Pinocchio incontra sul suo cammino di crescita. Come tutti i ragazzi, crescerà tra sbagli e scelte da compiere. Incontrerà anche Mangiafuoco che si rivelerà capace di un gesto gentile.
Alla terza settimana, il protagonista si confronta con la bontà della fata Turchina. Grazie a lei Pinocchio comprende che c’è qualcosa per cui vale la pena lottare e impegnarsi. Impara che i desideri sono parte dell’animo umano e spingono l’uomo a crescere. Scopre anche che non è sempre facile scegliere il bene perché, ogni tanto, tutti sono tentati dalle possibili scorciatoie. Nel quarto e ultimo episodio, Pinocchio conosce un aspetto tragico della vita: la morte. Lui e suo padre Geppetto rischiano di morire, ma grazie alla vicenda il protagonista capisce quanto sia importante scegliere il bene, sempre.
La fiaba di Collodi rimane molto fedele all’originale, ma calza a pennello per il tema. La storia di Pinocchio, se rapportata alla vita quotidiana, è una vita ordinaria. Il protagonista è semplicemente un ragazzo che affronta il suo percorso di crescita. Si domanda quale sia la sua strada, cosa farà nella vita, compie delle scelte, commette degli errori. Una vita comune, se così si vuole definire, in cui vengono evidenze alcuni passaggi tramite le vicende. Così facendo i concetti come nascere, crescere, desiderare e compiere assumo una forma più concreta e raggiungere meglio il suo pubblico formato da bambini, ragazzi e adolescenti.