Tiziano Fratus, cercatore d’alberi, festeggia vent’anni di poesia

Vent’anni di poesia: è un traguardo importante quello che lo scrittore bergamasco Tiziano Fratus festeggia oggi (domenica 5 maggio) alle 17 nella sala lettura della Fiera dei Librai. Fratus è poeta, cercatore d’alberi, fotografo, “dendrosofo”, studioso appassionato che trae conoscenza e ispirazione da diverse discipline, dalla botanica alla letteratura, dagli studi forestali all’antropologia. Si definisce Homo Radix, uomo radice, ma è anche un cantastorie errante, che attraversa il paesaggio alla ricerca di alberi secolari e monumentali e boschi vetusti, vi medita (e guida gli altri a farlo), li censisce, li misura, li fotografa e ne scrive. Tra i suoi ultimi lavori ricordiamo anche “I giganti silenziosi” (Bompiani) in cui parla dei più begli alberi secolari italiani, compresa la magnolia di Villa Grismondi Finardi, in città. In questa occasione si presenta nella sua veste più “lirica”. Durante l’incontro, che ha come filo conduttore “Poetry, the dark side of the nature”, presenterà alcuni testi tratti dal volume “Poesie creaturali” (Libreria della Natura), in cui vibrano emozioni, sentimenti, meditazioni in cui tra rondini, semi, rami e foglie vibrano i silenzi e gli affanni quotidiani. I versi seguono percorsi, spazi interiori, forme armoniose che ricalcano, anche nella disposizione della pagina, elementi della natura. “Hai sentito la pioggia che cade? Le foglie diventano sorde, in queste ore. Temono che la forza di gravità le uccida in un segno”: il cielo, il tempo, gli alberi, i fiori e le stagioni diventano punti di partenza per immergersi nella solitudine della parola, per scavare nell’anima, e generare un disegno diverso del mondo, con la consapevolezza che “tutti e tutto lasciano un seme che arboresce: le persone vive e i morti, i libri e i ricordi, le cose e i luoghi”. Ogni poesia è come un quadro, un racconto, una paziente architettura di immagini, che offre sensazioni e traiettorie diverse da seguire a ogni lettura.