Il fenomeno europeo dei populismi semina paura

“Il fenomeno culturale europeo dei populismi cresce seminando paura”. Lo ha denunciato Papa Francesco che questa sera ha incontrato la diocesi di Roma, nella basilica di San Giovanni in Laterano. Anche nella Città Eterna ci sono “guerre tra poveri, xenofobia e razzismo”, ha lamentato il Papa sottolineando che “spesso non ascoltiamo o dimentichiamo il grido della gente perché abbiamo smesso di abitare con il cuore”. “Abitiamo con le idee, con i piani pastorali, con la curiosità e con soluzioni preconfezionate, ma siamo sordi al grido della gente, all’ascolto della città”, ha spiegato Bergoglio che ha invitato a “mettere il più piccolo al centro”.

La riforma della Chiesa inizia dall’umiltà

La riforma della Chiesa – ha chiarito – inizia dall’umiltà e l’umiltà nasce e cresce con le umiliazioni, così si neutralizzano le nostre pretese di grandezza”. Il Papa ha quindi messo in guardia dal rischio di “guardare dall’alto in basso e disprezzare i piccoli”, ricordando che “è lecito guardare dall’alto in basso solo quando si aiuta l’altro a sollevarsi”. E ha evidenziato la necessità del “disinteresse”. “Siamo preoccupati per le nostre strutture, del consenso, di quello che la gente dirà se ci occupiamo dei rom, dei migranti o dei poveri, siamo attaccati al potere che esercitiamo sulle persone del nostro quartiere, siamo ossessionati per le poche pecore che sono rimaste nel recinto”, ha elencato il Papa.

Tanti lasciano di essere pastori di pecore per diventare pettinatori di pecore”, ha rilevato Bergoglio per il quale “non troviamo il coraggio di cercare le altre, quelle perse, che vanno per sentieri che non abbiamo battuto”. Tutto invece, ha concluso, “merita di essere lasciato e sacrificato per il bene della missione”. Con “l’audacia e la libertà di chi non è legato da interessi e con l’empatia per mettersi in mezzo alle vite degli altri”.