Donne irregolari: in mostra ad Astino voci femminili tra le mura del primo manicomio di Bergamo

“Donne irregolari”: indaga negli abissi dell’anima la mostra suggestiva in programma dal primo giugno nel Complesso monumentale del monastero di Astino, promossa da Fondazione Mia. Attraverso immagini, video, testi e documenti l’esposizione fa emergere “voci femminili tra le mura del manicomio di Astino”. Il percorso, messo a punto dalla storica dell’arte Alessandra Civai e da Lisa Fracassetti, prosegue quello compiuto con la mostra del 2018, che indagava i sessant’anni di storia del primo manicomio di Bergamo riportando alla luce tante sopravvivenze ancora visibili nella maestosa struttura dell’ex Monastero. Il viaggio quest’anno prosegue con un approfondimento sulla condizione femminile tra le mura del nosocomio.
La mostra (aperta fino al 30 settembre) si basa sullo studio delle quasi 2400 cartelle cliniche relative a pazienti donne, ancora conservate nell’archivio storico dell’Ex Ospedale Psichiatrico di Bergamo (il cui inventario è disponibile in rete www.cartedalegare.san.beniculturali.it) e dei fondi sull’Ospedale di Astino conservati in Archivio di Stato di Bergamo, e vuole indagare attraverso questo eccezionale punto di osservazione la faticosa presa di coscienza da parte delle donne del proprio disagio mentale, che, se non opportunamente incanalato nelle strutture sociali, diventava ‘motivo di scandalo’.
La donna, cardine silenzioso della famiglia e custode dei sentimenti e dell’emotività, deve affrontare nel corso dell’Ottocento situazioni al limite, come guerre, carestie, epidemie, povertà ma anche il rigido ruolo imposto dalla morale borghese: questa cruda realtà si manifesterà anche nell’insorgere di malattie mentali, alcune delle quali furono ricondotte dalla nuova scienza psichiatrica esclusivamente alla fisiologia femminile. Tante sono le storie personali raccontate, tutte a loro modo significative di un mondo lontano, ma che con la loro puntuale verità creano assonanze con tante situazioni attuali. Una sezione della mostra è dedicata a Donizetti, amato dalle pazienti di Astino che scrissero brani tratti dalle sue opere sulle pareti delle celle, e alle varie eroine dei suoi melodrammi, che vissero la follia come via d’uscita da una realtà divenuta insostenibile.
La mostra, realizzata in collaborazione con l’ASST Papa Giovanni XXIII (Dipartimento di Salute mentale e delle dipendenze, Direttore prof. Massimo Rabboni), si avvale di significativi prestiti, oltre che dall’Archivio Storico dell’Ex Ospedale Psichiatrico, da parte dell’Accademia Carrara, della Biblioteca Civica Angelo Mai e Archivi Storici Comunali, della Biblioteca Musicale Gaetano Donizetti e del Museo Donizettiano, e di significative immagini della Fondazione Teatro Donizetti. Inoltre è stato realizzato un video che ripropone la “Scena della follia” della Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti nella versione rappresentata a Bergamo nel 2006 con l’interpretazione del soprano Desirée Rancatore (courtesy of Fondazione Donizetti). È disponibile la guida a stampa alla mostra Donne irregolari. Voci femminili tra le mura del manicomio di Astino, di Alessandra Civai e Lisa Fracassetti con un saggio di Massimo Rabboni, Direttore del Dipartimento di salute Mentale e Dipendenze dell’ASST Papa GiovannI di Bergamo (Edizioni Bolis, 2019).
Sabato l’appuntamento per l’inaugurazione è alle 18 con: introduzione alla mostra di Alessandra Civai, reading delle “voci delle donne irregolari”, tratte dalle carte d’archivio dell’Ex Ospedale Psichiatrico di Bergamo, a cura del Centro Universitario Teatrale, visita al Cortile delle Donne e alla Mostra. A partire dall’8 giugno è in programma anche una serie di incontri di approfondimento. INFO: tel. 035.211355, fax 035.211222, info@fondazionemia.it.