“Pensiamo che organizzare un Appuntamento dei Giovani della Pace nella nostra città sia un’opportunità per trovare nuove modalità con cui avvicinarci ai giovani. Vogliamo continuare a mostrare a loro, e a noi stessi, che l’indifferenza non deve vincere, che l’arma vincente oggi deve essere la tenacia nel fare del bene”: queste le parole che il gruppo Sermig di Bonate Sopra ha scritto più di un anno fa all’Arsenale della Pace di Torino, con la richiesta di organizzare il 6° Appuntamento dei Giovani della Pace nella propria città, Bergamo. Dopo mesi di preparazione, l’Appuntamento ha avuto luogo l’11 maggio: 20.000 persone coinvolte, unite nel segno del dialogo, della solidarietà, dell’impegno a costruire un mondo migliore.
Le emozioni della giornata sono state rivissute al teatro di Bonate Sopra il 5 giugno, in una apposita serata: “Grazie Bergamo!”. In sala presente Ernesto Olivero, fondatore dell’Arsenale della Pace di Torino, e le Istituzioni locali e cittadine: il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, il Vescovo di Bergamo S.E. Francesco Beschi, il consigliere Provinciale Marco Redolfi, il sindaco di Bonate Sopra Massimo Ferraris e il parroco di Bonate Sopra don Franco Tasca. Insieme a loro, presenti i volontari della giornata, i giovani e i partner.
“La giornata dell’11 maggio non sarebbe stata possibile senza tutte le persone, tra cui molti professionisti, che si sono messe gratuitamente a servizio del nostro sogno, facendolo loro” raccontano i ragazzi di Bonate Sopra.
Un video ha permesso ai presenti di rivivere i momenti più significativi della giornata dell’11 maggio. La riflessione sull’Appuntamento, poi, è passata dalle parole di Ernesto Olivero: “Dopo quello che è avvenuto in piazza a Bergamo, voi giovani avete una grande responsabilità” ha detto Ernesto ai giovani del Sermig “Dovrete continuare ad essere credibili, senza montarvi la testa”. Tra le parole di Ernesto anche il ricordo di Maria, la moglie, fondatrice insieme a lui del Sermig, mancata una settimana prima dell’Appuntamento. Poi il focus sul valore dell’amicizia, che deve diffondersi tra i popoli, anche a casa nostra: “La politica non ha ancora capito che l’Europa è come un grande condominio. Se ogni piano inizia a pensare solo a se stesso, si scatena una lite pericolosa per tutti”.
Le Istituzioni della città hanno espresso la loro gratitudine per la giornata dell’11 maggio. “L’Appuntamento dei Giovani della Pace è stato un grande regalo per la città di Bergamo. Nel percorso che ha portato alla giornata, ho riscoperto la forza straordinaria che hanno i giovani” ha detto il sindaco Gori ai giovani in sala “Avete dimostrato che siete una generazione capace di sognare e di tradurre i sogni in realtà. Questo dà a me la speranza che voi siate migliori di come siamo stati noi. Il mondo potrà essere davvero migliore, sulle vostre gambe”.
Il vescovo Beschi ha espresso il suo affetto per il Sermig: “Quella del Sermig è una storia che ha accompagnato anche la mia giovinezza”. In relazione all’Appuntamento dei Giovani della Pace, ha espresso la sua “meraviglia, riconoscenza e commozione”.
La serata del 5 giugno ha completato un percorso iniziato a febbraio dello scorso anno e culminato l’11 maggio. Nel mezzo: un migliaio di incontri nelle scuole, nelle parrocchie e nelle associazioni per sensibilizzare e coinvolgere i giovani, migliaia di chilometri percorsi, decine e decine di riunioni.
La speranza è che l’Appuntamento dei Giovani della Pace sia stato un seme piantato nel cuore di molti. Che sia capace di dare molti frutti.