Accanto ai poveri con umiltà, semplicità e gioia. 150 anni con le Suore delle Poverelle

«Il Beato don Luigi Palazzolo e madre Teresa Gabrieli hanno inaugurato nuove possibilità di azione e testimonianza, diventate 150 anni fa un progetto di amore concreto, intenso e fedele a servizio dei più poveri». Nella mattina di domenica 9 giugno, nella basilica di Sant’Alessandro in Colonna, il vescovo Francesco Beschi ha presieduto una solenne Concelebrazione eucaristica di ringraziamento per il 150° della Congregazione delle suore delle Poverelle, fondata a Bergamo il 22 maggio 1869 dal Beato Palazzolo e dalla venerabile madre Gabrieli, e per il riconoscimento pontificio, il 19 marzo scorso, delle virtù eroiche della Gabrieli, passo fondamentale nel processo di beatificazione. Fra i sacerdoti concelebranti c’era il prevosto monsignor Gianni Carzaniga. «Con umiltà, semplicità e gioia, come diceva il Beato Palazzolo, continuiamo il carisma del servizio a Cristo attraverso i più poveri», ha detto madre Bakita Sartore, superiora generale delle Poverelle, salutando il vescovo, ricordando poi una frase del Beato Palazzolo, ripresa anche da monsignor Beschi nell’omelia, che è la stella polare che guida l’istituto: «Io cerco e raccolgo il rifiuto di tutti gli altri, perché dove altri provvede lo fa assai meglio di quello che io potrei fare, ma dove altri non può giungere cerco di fare qualcosa io così come posso».

Nell’omelia, il vescovo ha affermato che opera dei due Fondatori è uno dei segni dell’azione dello Spirito Santo nella Chiesa e nella storia. «È emozionante ricordare il 150° in questo borgo e in questa parrocchia dove il Palazzolo nacque, fu battezzato ed esercitò il ministero fino all’ultimo dei suoi giorni. Lo Spirito Santo lo ha guidato verso un ambito decisivo per la vita umana, cioè la carità autentica, che unisce a Cristo e fa incontrare i poveri come fratelli». Monsignor Beschi ha ripreso gli studi storici del vescovo Roberto Amadei sulla figura del Beato Palazzolo. «La sua spiritualità legata a Cristo crocifisso lo ha spinto con ansia perso i fratelli più bisognosi e rifiutati. È stato un singolare e significativo discepolo che lo Spirito ha guidato giorno per giorno». Il vescovo ha ripercorso il cammino del Beato Palazzolo, caratterizzato da «fantasia e creatività»: oratorio, cura dei ragazzi e delle ragazze, teatro dei burattini come educazione, scuole serali, predicazione, catechesi. Poi l’incontro fondamentale con Teresa Gabrieli, allora giovane maestra nata in una famiglia povera di ortolani. «È stata una donna energica e una coraggiosa maestra verso i più umili e i poveri. Insieme hanno speso la vita per fare casa con i più poveri. E proprio per questo, in docilità allo Spirito Santo, hanno iniziato un progetto di amore concreto e immenso che continua da 150 anni». Infine il vescovo ha ricordato che la Messa ha dato inizio al XX Capitolo generale delle Poverelle, composto da 35 religiose capitolari, comprese quelle dell’attuale Consiglio, provenienti dalle nazioni in cui sono presenti: Italia, Africa (Congo, Costa d’Avorio, Malawi, Kenya, Burkina Faso) e Sudamerica (Brasile, Perù). Il Capitolo, che si snoderà sulla traccia «Come lievito. In cammino con l’umanità», oltre a tracciare il cammino dell’oggi e del futuro prossimo, eleggerà anche la nuova madre generale.