“A levar l’ombra da terra”. Teatro, musica, cultura tra rifugi e biblioteche

A levar l’ombra da terra, la rassegna culturale estiva che ogni anno propone spettacoli teatrali, musica e rassegne cinematografiche, quest’anno partirà il 28 giugno e fino all’11 di agosto proporrà nuove iniziative in collaborazione con CAI Bergamo.

Novità di quest’anno saranno infatti gli eventi teatrali nei rifugi delle Prealpi Orobie scanditi in tre appuntamenti: il 12 luglio al Rifugio Fratelli Longo a Carona nella località Lago del Diavolo con “La taverna del diavolo” interpretato da Matilde Facheris e Alberto Salvi, il 20 luglio al rifugio Alpe Corte con “L’infinita speranza di un ritorno” a cura di Farneto Teatro e il 6 agosto al rifugio Antonio Curò in Valbondione con lo spettacolo di Massimo Nicoli “Due amori; storia di Renato Casarotto”.

Una rassegna ricca di appuntamenti, 37 tra spettacoli, reading e film in 22 paesi diversi della bergamasca.

Per la giornata inaugurale del 28 giugno, proprio rimanendo in tema di montagna, verrà mostrato al Palamonti Di Bergamo un progetto audiovisivo di Manu Delago dal titolo Parasol Peak: una vera e propria impresa musicale unica, in quanto l’artista, insieme a 7 musicisti, ha scalato le Alpi austriache per la realizzazione di un album ad alta quota usando gli strumenti musicali e gli elementi della natura circostante. Per l’occasione verrà quindi proiettato il documentario che racconta l’esperienza fatta a partire dalle 19.30, mentre alle 21.30 il gruppo musicale si esibirà concerto.

Un evento così importante dal punto di vista culturale e di grande attrattiva non poteva non coinvolgere anche le biblioteche, infatti il festival continuerà con la sua rassegna proprio all’interno delle biblioteche e per gli amanti del cinema le piazze dei paesi prenderanno vita con una selezione di film e spettacoli all’aperto.

Un’iniziativa nata dalla volontà dell’associazione culturale A levar l’ombra da terra con la direzione artistica di Alberto Salvi e la direzione organizzativa di Marta Ceresoli e Davide Pansera.  “Oggi più che mai fare teatro è un atto politico. raccontare storie ha un valore sociale e culturale perché permette di utilizzare l’immaginazione in un mondo bombardato da immagini visive come quello in cui ci troviamo”, ha sottolineato il direttore organizzativo Pansera. Alla conferenza stampa di presentazione, presente anche il sindaco di Azzano, Lucio de Luca, uno dei paesi coinvolti nell’iniziativa: “Fondamentale è investire in cultura come elemento aggregativo delle persone. Trovo che sia un evento importante anche perché in questo modo si torna a vivere una dimensione di comunità”.

Anche Alessandra Mastrangelo, coordinatrice del sistema bibliotecario della Val Seriana, ha sottolineato l’importanza di legare il festival alle biblioteche proprio perché in questo modo si dà la possibilità al pubblico di entrare in contatto con uno spettacolo e con proposte di qualità.  Alberto Salvi, direttore artistico del festival, ha invece fatto un breve excursus sulle proposte culturali e gli attori che andranno in scena, dall’attore romano Francesco Ferreri, a Germano Lanzoni meglio noto al grande pubblico come il milanese imbruttito, ad Andrea Cosentino, vincitore del premio Ubu di quest’anno a moltissimi altri grandi artisti.

Uno sguardo va infine anche all’immagine grafica scelta quest’anno dall’illustratore di fama internazionale Ericailcane, street artist, illustratore e disegnatore riconosciuto in tutto il mondo. La scelta è andata su un’immagine dolceamara di una donnola sollevata da terra da uno sciame di mosche. Un’immagine che ben rappresenta l’amarezza ma anche la dolcezza della poesia e dell’arte che accompagneranno gli spettatori in questa nuova avventura estiva.

 


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