ArteXiCre memories: mille storie nelle installazioni di Francesco Diluca

Lui è uno degli artisti di ArtexiCre2019: Francesco Diluca, classe 1979, vive e lavora a Milano, dove si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Brera. È uno scultore, in particolare manipola con maestria il ferro, e per ArtexiCre ha portato nella nostra città alcuni dei suoi ultimi lavori: dentro l’Oratorio di San Lupo, spazio dedicato ai laboratori per i MiniCre, e nella bellissima (e praticamente inedita ai più) Porta Sant’Alessandro. Ma procediamo con ordine: l’Oratorio di San Lupo ospita in questi giorni (fino al 28 luglio) un intervento artistico dal titolo RADICARSI, che vede esposte le opere di Diluca e Marco Grimaldi.

Diluca ha denominato la sua installazione SKIN: “E’ un’opera in ferro – spiega l’artista – saldato e smaltato di rosso”. Ricorda molto un tessuto corallino, che cresce e svetta sembrando voler sfiorare il soffitto, ma a guardarlo bene ha sembianze umane. “Il corpo è soltanto un pretesto per generare questa forma. Il braccio mantiene una sorta di pelle che cerca di descrivere una trama capillare venosa”. Si rivela come un ibrido, un corallo che diventa uomo e viceversa, una fusione tra uomo e natura. Un’installazione che si fonde con il luogo che la accoglie. Così è anche per GERMINA, la creazione di Francesco Diluca ospitata sopra Porta Sant’Alessandro: 20 figure umane a grandezza naturale. Sculture più o meno solide e definite, che compongono una sorta di folla e, come germogli di una nuova vita, ci raccontano una nuova storia.
Si tratta quasi solo di figure abbozzate, la loro struttura fisica è delineata solo dal sistema circolatorio; rami che si intrecciano e che, se osservati da lontano, sembrano quasi fondersi con le chiome degli alberi che incorniciano la Porta. Ciò che colpisce lo spettatore è il dettaglio degli organi interni, uno per ciascun essere, formati da un turbinio di farfalle dorate che, vorticando, vanno a creare ciò che giace all’interno e attraverso cui l’uomo vive e si rapporta con il mondo. La scultura di un uomo, l’unico completamente dorato, domina la scena stagliandosi nel centro del grande spazio.

Venti diverse figure, uomini e donne, sono rappresentate attraverso venti diversi organi del nostro corpo, il cervello di Pensiero (un corpo femminile) o i polmoni di Respiro, il midollo spinale di Uomo o l’utero gravido di Vita, e poi il seno, la tiroide, la spina dorsale…”Sono figure della possibilità – interviene l’artista – Da qualcosa a partire dal quale crescere è impossibile, come il sale, scaturisce una scintilla di vita e germina”. Le opere dell’artista daranno modo ai partecipanti di ArtexiCre di sperimentare nuove forme d’arte e far germinare anche loro, tramite un percorso laboratoriale, nuove possibilità.