Il vescovo alla cappella delle Ghiaie: “La fede, sorgente di vita per la famiglia”

C’era una folla di fedeli, oltre quattrocento, a riempire tutto lo spazio disponibile all’interno e tutt’intorno alla piccola cappella parrocchiale di «Maria Regina della Famiglia» domenica sera alle Ghiaie di Bonate Sopra. Era un’occasione davvero speciale, la   Messa presieduta dal vescovo Francesco Beschi, la prima dopo il decreto da lui promulgato, con approvazione della Santa Sede, in cui si autorizza il culto mariano alla cappella, meta di moltissimi pellegrini e luogo di profonda devozione alla Madonna. Accanto al vescovo c’erano i preti della comunità di Ghiaie, guidati dal parroco don Marco Milesi.

Da molti anni la cappella delle Ghiaie è un punto di riferimento per molti fedeli, luogo di conversione, di meditazione e di preghiera, per questo la presenza del vescovo è stata accolta come “un dono” e un segno di vicinanza ai pellegrini. La vicenda di questo luogo è iniziata con la storia delle apparizioni di Maria a una bambina, Adelaide Roncalli, sulle quali la Chiesa in passato e anche oggi ha confermato il suo “non constat”,  non riconoscendone la validità , il decreto quindi, come ha sottolineato il parroco «non ha chiuso la vicenda storica, ma ha reso possibile che il tesoro della preghiera in questo luogo rimanesse per la Chiesa».

E’ innegabile, però, come nel tempo questa cappella sia diventato un rifugio dove si può trovare una profonda atmosfera di raccoglimento e di fede, in cui le persone trovano forza e speranza per affrontare le prove della vita. Ed è a questo che ha fatto riferimento il vescovo nella sua omelia: «Mi è stata affidata la vostra fede, un patrimonio prezioso. E il mio compito è di servirla e alimentarla». Ha affermato di aver seguito e condiviso il cammino di questa comunità nella sincera ed evangelica devozione a Maria, un percorso che procede insieme, come una famiglia. Proprio per la famiglia, affidata alla protezione della Madonna alla cappella delle Ghiaie, il vescovo ha avuto un’attenzione particolare, ricordando che la fede “è la sorgente che ne nutre la vita, non un soprammobile”.

Il vescovo di Bergamo alla cappella delle Ghiaie di Bonate foto copyright Giovanni Diffidenti per Santalessandro

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