Camminare con il passo del pellegrino aiuta a conoscere se stessi

C’è un rapporto tra turismo e pellegrinaggio? Secondo monsignor Jesús Sanz Montes, vescovo di Oviedo, “Quando camminiamo per l’Europa con l’attenzione e il passo del pellegrino impariamo a conoscere noi stessi, gli altri e il patrimonio che ci circonda e a riconoscere le nostre origini e identità”. Monsignor Julián Barrio Barrio, arcivescovo di Santiago de Compostela, ha dichiarato: “Santiago de Compostela è compresa in una tradizione millenaria attorno alla tomba dell’apostolo Giacomo. Questa città, come custode di uno dei tesori più preziosi dell’orbe cristiano, è la meta dei pellegrini, luogo d’incontro di correnti spirituali, di tendenze culturali, economiche e sociali”.

“Il pellegrinaggio a Santiago, secondo Moreno Báez, fu uno degli elementi forti che favorirono la comprensione reciproca di popoli europei tanto diversi, come i latini, i germani, i celti, gli anglosassoni e gli slavi. Il pellegrinaggio avvicinava, di fatto, metteva in contatto e univa tra loro quelle genti che, di secolo in secolo abbracciavano il Vangelo”.

Mons. Barrio ha aggiunto: “Il cammino di Santiago e il continente europeo formano un insieme inseparabile sullo sfondo della nostra storia millenaria. Non è possibile pensare all’Europa senza tener conto del profondo scambio generato dal pellegrinaggio giacobeo e dal suo cammino”.

Ogni anno percorrono il cammino di Santiago quasi 300 mila pellegrini che ottengono la Compostela, la certificazione che attesta che si è percorso almeno 100 chilometri a piedi o 200 in bicicletta sull’antica via di pellegrinaggio. Il 55% proviene dall’estero, il gruppo più numeroso è quello italiano, la maggior parte, il 91% segue il tragitto a piedi, ma c’è anche chi lo fa in bicicletta o a cavallo.

Antoine Selosse, delegato generale della rete per l’Itinerario culturale europeo di san Martino di Tours, ha presentato le linee essenziali di tale percorso tra fede, cultura e arte; la reverenda Ragnhild Jepsen, della chiesa evangelica norvegese, ha illustrato il cammino di sant’Olav, spiegando il significato del pellegrinaggio nella cultura nordica; don Roman Bogacz, direttore dell’indirizzo di studi sul turismo religioso alla Pontificia università san Giovanni Paolo II di Cracovia, si è soffermato sui luoghi di fede e di cultura e sui pellegrinaggi in terra polacca.