Il corpo leggero di Maria “Assunta in cielo”

Siamo di nuovo al ferragosto, con il caldo rovente e le vacanze. Sia per il caldo che per le vacanze, il corpo trionfa. Di fronte questo corpo trionfante che cosa può dire, secondo te, il corpo leggero di Maria che vola verso il cielo, così come la ricordiamo nella festa dell’Assunta? Giovanna

Cara Giovanna, la celebrazione della solennità dell’Assunzione della vergine Maria è una festa antichissima nella quale contempliamo il mistero della Vergine madre assunta nella gloria con corpo e anima.

Tutto l’uomo è chiamato alla gloria

È un’ unione corporale e spirituale iniziata nell’Annunciazione e maturata in tutta la sua vita con la partecipazione alla vita del Figlio. Attraverso questo mistero la Chiesa ci mostra come Dio vuole salvare l’uomo intero, anima e corpo, rivelandoci, così, quale sarà il nostro destino: la partecipazione di tutto l’uomo alla gloria di Dio! Il nostro corpo trasfigurato parteciperà alla pienezza della vita in Dio. Questa realtà ci testimonia l’unità della persona umana e ci ricorda che siamo chiamati a servire e glorificare Dio con tutto ciò che siamo.

Un padre della Chiesa, sant’Ireneo, afferma che la gloria di Dio è l’uomo vivente ad indicare come l’uomo è chiamato ad amare con tutto sé stesso, a donarsi totalmente nell’amore per rivelare così il volto di Dio. Dio si è fatto carne, ha preso un corpo come noi, per affermarne la dignità, per ridire che l’uomo tutto intero è cosa molto buona; ma ancor di più, Dio sceglie di lasciare a noi, in sua memoria, il suo corpo nell’umile pezzo di pane che contempliamo nell’Eucarestia e adoriamo nella preghiera silenziosa. Lascia come memoriale il suo corpo e il suo sangue, vuole essere mangiato e bevuto dai suoi discepoli, sino alla fine del mondo, costituendo la comunione della Chiesa suo corpo mistico.

Oggi: il rischio dell’idolatria del corpo e il rifiuto del limite

Oggi il corpo viene tenuto in  massima considerazione: cura eccessiva, massima igiene, diete di ogni genere, stili di vita accurati, farmaci e integratori per tutte le tipologie fisiche, sport ecc, ad indicare la massima attenzione con cui lo si avvolge, sino a cadere in una certa idolatria. Lo si esibisce senza alcun pudore, come fosse un diritto, un possesso, di cui usare secondo i propri bisogni. La cultura dell’immagine porta ad esasperare il corpo nella sua perfezione a scapito di una accettazione pacificata e accogliente della propria realtà corporea fatta anche di limiti. Ogni volto che porta i segni della fragilità è emarginato o escluso dalla “cerchia” dei perfetti.

Il corpo è il dono inestimabile che abbiamo ricevuto dal Creatore: noi siamo il nostro corpo! Esso è così strettamente legato all’interiorità che disagi, sofferenze, ferite rimangono impresse nel corpo e si esprimono in malattie, quali anoressia, bulimia ecc. Il nostro corpo è il linguaggio immediato con il quale ci presentiamo, entriamo in relazione, ancor prima di proferire alcuna parola. Esso segna anche il limite dell’essere umano nell’accoglienza e nell’accettazione del dolore, della malattia, della morte. Il rifiuto del limite del corpo e i tentativi di superarli, conducono alla separazione profonda del corpo con lo Spirito. Riconoscerne i limiti ci aiuta ad affermare la nostra dipendenza dal Creatore, dal quale abbiamo ricevuto la vita, e rivela la nostra  vocazione alla trascendenza.

Tutto ciò che è spirituale avviene nel corpo

Il corpo è un dono inestimabile che ci consente di interpretare la vita come dono. In esso è inscritta una parola, una vocazione: esso è apertura allo Spirito, poiché nulla di ciò che è spirituale avviene se non nel corpo poiché siamo dimora di Dio. Per la grandezza di questa chiamata, siamo soggetti a una purificazione anche del nostro corpo, affinché cresciamo nella consapevolezza della grandezza alla quale siamo chiamati.

La vergine Maria è l’icona di una donna che nella semplicità ha reso il suo corpo dimora dell’Altissimo e ha fatto di esso il luogo in cui la Parola continuamente ha preso carne. Occorre lasciarsi abitare da un Altro, per accogliere in sé il suo volto e poterlo ritrovare poi in quello di ogni fratello in umanità facendo della nostra vita un puro dono d’amore. Questa è la via regale che ci condurrà, col nostro corpo in cielo, con Maria e i santi.