Percorsi Assisi: incontri per immaginare un’economia più giusta, sulle tracce di San Francesco

“L’economia e la finanza sono dimensioni dell’attività umana e possono essere occasioni di incontri, di dialoghi, di cooperazioni, di diritti riconosciuti e di servizi resi, di dignità affermata nel lavoro. Ma per questo è necessario porre sempre al centro l’uomo con la sua dignità, contrastando le dinamiche che tendono ad omologare tutto e pongono al vertice il denaro”. Sono le parole di Papa Francesco pronunciate dal Santo Padre il 14/11/2014, in occasione dell’Udienza ai partecipanti al Congresso mondiale dei Commercialisti, e rappresentano il senso profondo di due appuntamenti che avranno luogo in modo significativo ad Assisi, in questi giorni, alla fine di agosto e nel marzo del 2020.

Nella città di San Francesco, dal 31 agosto all’8 settembre, si terrà l’evento “Percorsi Assisi” (www.percorsiassisi.it), dove s’incontreranno i più grandi economisti mondiali e gli studenti universitari. Promotori dell’iniziativa sono: il Sacro Convento di San Francesco, l’Istituto Teologico Assisi, il Politecnico di Milano, l’Università Alma Mater di Bologna, l’Università Federico II di Napoli, l’Università Luiss Guido Carli di Roma, con la collaborazione dell’associazione OICOS Riflessioni.

Il Papa invita giovani, economisti, change-makers e imprenditori di tutto il mondo ad Assisi all’evento internazionale “The Economy of Francesco” (26-28 marzo 2020), per fare un patto nello spirito di San Francesco, affinché l’economia di oggi e di domani sia più giusta, fraterna, sostenibile e con un nuovo protagonismo di chi oggi è escluso.

Questi due eventi nati entrambi per «rallentare e ragionare sul valore che creiamo con le nostre azioni faranno della cittadina umbra la nuova “Davos francescana”», chiarisce nella nostra intervista Padre Enzo Fortunato, frate minore conventuale di Assisi, giornalista e direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi, del mensile San Francesco Patrono d’Italia e del portale sanfrancesco.org, che scrive per i quotidiani Avvenire, Corriere della Sera e La Repubblica.

La Scuola di formazione “Percorsi Assisi” offre un itinerario formativo in grado di far crescere i partecipanti sia sotto il profilo delle competenze specifiche, sia della responsabilità. Indirizzato principalmente a universitari, questo percorso vuol favorire approfondimenti multidisciplinari sui temi dell’economia, promuovendo l’incontro di punti di vista diversi, dal carattere tecnico economico da un lato, a quello sociale e filosofico dall’altro.

Inoltre, «il progetto si fonda sul “genius loci” di Assisi che ha nell’umanesimo di San Francesco la propria forza attrattiva e propositiva. La proposta pedagogica consente ai giovani di raggiungere una visione sapienziale-integrale in relazione alla vita e alla propria missione, attraverso una positiva contaminazione con alcuni dei valori propri dell’umanesimo francescano, quali ad esempio lo stupore di fronte al reale, la cura dell’ambiente come casa comune, la capacità di accogliere l’altro nella differenza, la condivisione fraterna. Il metodo si fonda sulla centralità dei giovani e sull’offerta di strumenti cognitivi ed esperienziali utili a far maturare il senso di sé in relazione agli altri» spiega Padre Enzo, ricordandoci che i giovani oltre ai momenti di formazione vivranno anche momenti ricreativi a sfondo culturale con la visita ad alcuni dei luoghi più significativi del borgo umbro.

Domandiamo a Padre Fortunato per quale motivo rimane sempre attuale l’idea di una economia civile francescana e che cosa determinò San Francesco da rivoluzionare il volto del Medioevo. «L’idea rivoluzionaria – ci replica – è che il Poverello mette al centro l’uomo. Quindi una logica inclusiva e non esclusiva. Ecco perché l’idea di una economia civile francescana resta sempre attuale, anche perché ci si è accorti del fallimento dell’economia capitalista».

“The Economy of Francesco” nel marzo del 2020 ad Assisi, luogo simbolico per costruire un modello economico nuovo, sostenibile e giusto nel nome del Santo Patrono d’Italia è il “patto” che Bergoglio vuole sottoscrivere con i giovani di tutto il mondo, credenti e non credenti dinanzi alla gravità dei problemi che affliggono il Pianeta, chiediamo a Padre Fortunato, che risponde: «Sì, il Papa si fida dei giovani, perché il Santo Padre in loro vede i germi di un mondo migliore fatto di pace, di solidarietà e di rispetto per il Creato».

Infine chiediamo a padre Fortunato e di fornirci un chiarimento sui quattro verbi che Papa Francesco ci consegna e che sono: “Ri-animare”, “Rivedere”, “Rispondere” e “Riparare”. «È un modo di tratteggiare l’economia applicato alla contemporaneità. La parola che anima questi quattro verbi è fraternità. Quindi il pensiero cardine non è “gli altri per me”, ma “io per gli altri”. I quattro verbi servono a rendere l’impegno concreto» conclude Padre Enzo.