Roberto Bruni: un piccolo ricordo. Personale

Tutta la città di Bergamo rende omaggio a Roberto Bruni, avvocato notissimo, sindaco della città dal 2004 al 2009, presidente della Sacbo, morto lo scorso martedì, 10 settembre.

Come tutti i bergamaschi ho molti ricordi che lo riguardano, per il semplice motivo che noi, privati cittadini, ricordiamo molto dei nostri amministratori, molto più, ovviamente di quanto i nostri amministratori ricordino di noi.

Di lui ho un ricordo particolare. Nel 2012 Roberto Bruni aveva partecipato, con la moglie, a un viaggio in Terra santa. Lui, non credente, era comunque interessato e curioso di quello che la Terra Santa “racconta” a chi la visita con i suoi luoghi e i suoi ricordi.

Quando siamo arrivati al lago di Tiberiade, sul “Monte delle beatitudini” abbiamo letto il testo delle beatitudini e abbiamo chiesto ad alcuni dei nostri compagni di viaggio di commentare gli otto “beati” che aprono il discorso della montagna nel vangelo di Matteo.

A Roberto Bruni era stato chiesto di commentare “Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia”.  Lo aveva fatto da avvocato, giocando sul tema della giustizia e sulla beatitudine di coloro che la vivono. Sotto di noi, si stendeva il lago di Tiberiade, incorniciato dal verde delle piante che fanno da corona alla collina. Di fronte le alture del Golan, testimoni dei truci eventi di guerra degli anni vicini a noi. Il vangelo risuonava ancora, nonostante tutto.

Ricordo che avevo notato il carattere laico di quel commento e come Roberto Bruni aveva detto del vangelo non quello che mi aspettavo io, ma quello che ci vedeva lui.

E mi era venuto in mente una considerazione semplice semplice. Come è interessante che sul vangelo si incontrino la fede di chi crede in Dio che si fa uomo e le aspettative di coloro che lottano perché l’uomo sia sempre più uomo.

Roberto Bruni ha accettato questo “gioco” e ha accettato di leggere quella Parola e perfino di commentarla. E questa è un’ulteriore testimonianza della sua apertura d’animo.