Effettobibbia: “La sapienza del cuore, i Salmi di Davide” con Ludwig Monti e Giusi Quarenghi

Nel pomeriggio di lunedì 23 settembre ore 17,30 nella sede della Fondazione Serughetti La Porta, viale papa Giovanni XXIII, 30 a Bergamo si svolge un nuovo appuntamento della rassegna Effettobibbia. Il titolo dell’incontro è “La sapienza del cuore, i Salmi di Davide”: un tema molto affascinante che sarà approfondito a dialogo con Ludwig Monti,  monaco di Bose e biblista, collaboratore delle riviste “Parola, Spirito e Vita”, “Ricerche storico bibliche” e “Rivista Biblica”. Ha pubblicato “I Salmi: preghiera e vita. Commento al Salterio” (edizioni Qiqajon – Comunità di Bose, 2018). Per maggiori informazioni: https://www.monasterodibose.it/edizioni-qiqajon/i-salmi-preghiera-e-vita
Introduce e modera Giusi Quarenghi, scrittrice, poetessa, studiosa della Bibbia, autrice fra l’altro di attente, sensibili e poetiche traduzioni dei Salmi “per voce di bambino”, pubblicati dalla San Paolo e poi nel volume “Ascolta. Salmi per voci piccole” illustrato da Anais Tonelli ispirandosi ai Salteri medievali. L’autrice ha raccontato le storie dell’Antico Testamento anche nel volume “Io ti domando” (Rizzoli) illustrato da Michele Ferri, che aiuta a riscoprire sotto una nuova luce storie che da millenni parlano di noi, dei nostri difetti e della nostra voglia di vivere. L’incontro del 23 settembre è promosso in collaborazione con i Gruppi di lettura continua della Parola in Bergamo: per informazioni e contatti http://odos.altervista.org/ . Ingresso libero.
Nell’ampia e variegata galleria di personaggi biblici, nessuno come Davide si offre al lettore in modo tanto sfaccettato e intrigante: in lui si fondono tragedia e riscatto, divino e umano, peccato e perdono, regalità e tradimento, teologia e politica. Un uomo dal multiforme ingegno, abitato dai suoi fantasmi come un eroe shakespeariano, amato da Dio e non dai suoi figli.
Nell’edizione 2019 di Effettobibbia ci soffermeremo sulla prima parte della sua esistenza, che da pastore lo vede innalzarsi al ruolo di re di Israele (da 1Sam 16 a 2Sam 2). Nella storia dell’ascesa al trono la figura di Davide, intrecciata con quella di Saul, appare di volta in volta come quella dell’eletto di Dio, del musico, dell’eroe combattente, del fuggiasco, dell’avventuriero capobanda. Il tutto in un lungo racconto che esplora gli interrogativi cruciali della legittimità del potere monarchico.
Nel racconto biblico come pure nelle molteplici riletture di cui è stato oggetto, Davide ci appare quindi nella sua irriducibile molteplicità e umanità. Umano troppo umano, appunto.