San Francesco e le povertà di ieri e di oggi: incontri e spettacoli per riscoprire un messaggio sempre attuale

Immagini a confronto: da un lato, nella Basilica superiore di Assisi, l’affresco con la scena di Francesco che si spoglia delle vesti e le rende al padre, il ricco mercante Pietro di Bernardone; dall’altro, le foto di Sebastião Salgado in cui sono ritratti i minatori brasiliani della Serra Pelada, mentre arrancano nel fango, o le madri e i bambini scheletrici di una regione desertificata del Mali. Si può decidere di vivere non curandosi del denaro («come della polvere che si calpesta», leggiamo nel testo della prima Regola di Francesco, confermata da Innocenzo III); ma si può anche cadere in una condizione di miseria materiale che degrada gli individui e i rapporti sociali. Si intitola Povertà desiderata e vissuta. Da Francesco d’Assisi all’età dell’impoverimento un ciclo di incontri promosso dalla Fondazione Serughetti La Porta in collaborazione con il Museo delle storie di Bergamo, la Caritas diocesana e Pandemonium Teatro. Si inizierà venerdì prossimo, 27 settembre, alle 20.30 in Città Alta, nella sede principale del museo, il Convento di San Francesco, che ospiterà la rappresentazione teatrale di Gabriele Riccardo Tordoni Francesco polvere di Dio, con Paolo Ceccarelli (chitarra), Simona Bianchi (canto) e scenografia di Felice Feltracco (ingresso gratuito, con obbligo di prenotazione mediante il sito Eventbrite.it; sabato 5 ottobre allo stesso orario Francesco polvere di Dio sarà in replica al Teatro Ideal di Cepino, a Sant’Omobono Terme). Allo spettacolo teatrale a Bergamo Alta farà seguito – sabato 28 settembre alle 17, ancora presso il Convento di San Francesco – una conferenza su Francesco d’Assisi e la povertà della storica Chiara Frugoni, che dialogherà poi sul medesimo tema con Tordoni (l’incontro sarà introdotto e moderato da Manuela Barani). Regista e attore, Gabriele Riccardo Tordoni è nato nel 1973 a Perugia e risiede a Gubbio; il testo di Francesco polvere di Dio – benché lo spettacolo cambi poi ad ogni replica – è stato pubblicato dalla casa editrice Il Margine (pp. 128, 10 euro). Riguardo al titolo, Tordoni racconta di averlo scelto istintivamente, «perché mi piaceva. Poi ho scoperto che la polvere – quella che abbiamo in casa – è formata al 70 per cento da pelle umana: come se fosse un ultimo grado della nostra condizione corporea. La ricerca che ho condotto sulla figura di Francesco è stata appunto umile, terra terra: ho cercato di capire in che modo la sua vita possa entrare in relazione con le nostre».  «È questo che mi ha interessato fin dall’inizio – afferma ancora l’attore -: vedere se Francesco abbia qualcosa da dire a noi tutti, oggigiorno. E non solo ai frati o a chi fa una vita religiosa». Tra i maggiori esperti della storia e dell’iconografia medievali, Chiara Frugoni ha dedicato numerosi saggi a Francesco e a Chiara d’Assisi (sta per giungere invece nelle librerie un suo nuovo volume edito da Il Mulino, Paradiso vista Inferno. Buon governo e tirannide nel medioevo di Ambrogio Lorenzetti, pp. 344 con numerose illustrazioni a colori, 38 euro).

«Per Francesco – afferma in un suo testo Chiara Frugoni -, la povertà non vuole dire solo rinuncia al possesso dei beni; per lui è rinuncia a ogni mezzo e strumento di potere, ed è sempre connessa alla sottomissione: nella società del tempo di Francesco, “povero” è non solo il contrario di “ricco” ma anche di “potente”. Francesco voleva ripercorrere il cammino di Cristo povero e sottomesso, condividendo la vita degli altri poveri». «La proposta di Francesco – prosegue la studiosa – ha avuto una breve stagione, quanto ad attuazione pratica, perché sarebbe occorso che tutti i frati succeduti a lui avessero la tempra, la virtù, il coraggio dei primi compagni. Ma è rimasta come un granello di senape che attende la buona terra. Al tempo di Francesco la trovò in Chiara, la più fedele e coraggiosa sostenitrice del progetto del maestro e amico, tanto da chiedere alla Santa Sede un unico e sorprendente privilegio, quello dell’“altissima povertà”».

Segnaliamo qui di seguito gli altri incontri di Povertà desiderata e vissuta: venerdì 4 ottobre alle 15, nella sede di Sant’Agostino dell’Università di Bergamo, Ivo Lizzola, Riccardo Tordoni e Mario Bertin dialogheranno su Francesco e l’infinitamente piccolo; lunedì 14 alle 18, presso la Fondazione Serughetti La Porta (in viale Papa Giovanni XXIII, 30), il filosofo Roberto Mancini parlerà di Ricchezza e povertà in una società umanizzata; il 15, presso l’abbazia benedettina di San Paolo d’Argon, si affronterà il tema Povertà in evoluzione: uno sguardo nazionale e uno sguardo locale (interverranno il direttore della Caritas diocesana don Roberto Trussardi, Francesco Marsico, Livia Brembilla e Marcella Messina, assessore alle Politiche sociali del Comune di Bergamo). Venerdì 25 ottobre alle 17.30, infine, si farà ritorno nel Convento di San Francesco, a Bergamo Alta: Giacomo Todeschini, già docente di Storia medievale all’Università di Trieste, terrà una conferenza su I francescani e l’economia della povertà: il valore, l’utile e il necessario.

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