Inizia il mese del rosario, ottobre. A me quella tiritera lì di cinquanta ave maria e di decine di “ora pro nobis” non piace proprio. Sono eretica? Lucia
Cara Lucia, da quanto dici non mi pare tu possa essere tacciata di eresia perché sono necessarie motivazioni molto più gravi. Tu non metti in discussione la figura della vergine Maria, ma credo,una modalità di preghiera non affine alla tua sensibilità spirituale.
Il rosario è una preghiera vocale e ripetitiva, una modalità di relazione con il Signore attraverso l’intercessione della Madre. Con la sua Parola Dio parla all’uomo e la nostra preghiera prende corpo attraverso parole mentali o vocali, silenzio o ascolto, orazione e meditazione. Il Signore conduce i suoi figli, anche nella preghiera, a modalità e percorsi diversi, come differenti sono i cuori e le interiorità. Ciò che importa è l’ascolto del proprio cuore e della vita per comprendere quali via il Signore ci sta indicando, nell’oggi, per meglio amarlo e servirlo.
Il rosario, preghiera nata per chi non sapeva leggere
La preghiera non può essere soggetta solo all’improvvisazione o al “sentire” del momento, ma va educata e formata alla scuola del Vangelo e della tradizione della Chiesa. Necessita inoltre di fratelli nella fede che stanno percorrendo le vie dell’orazione per poter accompagnare quanti desiderano intraprendere questo viaggio. Il rosario è una preghiera litanica la cui origine si può collocare intorno al IX secolo nei monasteri d’Irlanda, dove i monaci praticavano la recita dei 150 salmi di Davide. La presenza di cristiani che non sapevano leggere e scrivere, ma che ricercavano la comunione con Dio, portò a una nuova forma di preghiera più adatta alla loro condizione: nacque la recita dei 150 Pater noster. Successivamente si diffuse in occidente la recita del saluto angelico al posto del Padre nostro, trasformando così il Salterio biblico in un Salterio mariano, che venne chiamato rosario.
La ripetizione, una forma dell’amore
La preghiera del rosario è semplice, ma non semplicista e se recitata con calma forma a un clima contemplativo. È la preghiera del cuore in occidente e corrisponde alla preghiera di Gesù recitata nell’oriente cristiano. La ripetizione delle Ave Maria è una preghiera affettiva alla Madonna, madre di Gesù, colei che più di ogni altro può intercedere presso suo Figlio. La ripetizione è una forma dell’amore, la necessità di un cuore colmo di bene che non si stanca di ripetere le parole all’amato. Nei misteri del rosario contempliamo con Maria la vita di Gesù che irradia la misericordia del Padre stesso. “La Madonna vuole portare anche a noi, a noi tutti, il grande dono che è Gesù, e con Lui ci porta il suo amore, la sua pace, la sua gioia. Così la Chiesa è come Maria: la Chiesa non è un negozio, non è un’agenzia umanitaria, la Chiesa non è una Ong, la Chiesa è mandata a portare a tutti Cristo e il suo Vangelo; non porta sé stessa – se piccola, se grande, se forte, se debole-, la Chiesa porta Gesù e deve essere come Maria quando andava a visitare Elisabetta. Cosa le portava Maria? Gesù.”
Affida la tua vita e quella dei fratelli
Cara Lucia, non so se con il tempo ti verrà più familiare la preghiera del rosario; nel frattempo affida Maria la tua vita e la vita di tutti i fratelli in umanità: “Maria donna dell’ascolto, rendi aperti i nostri orecchi; fa che sappiamo ascoltare la Parola del tuo Figlio Gesù tra le mille parole di questo mondo; fa che sappiamo ascoltare la realtà in cui viviamo, ogni persona che incontriamo, specialmente quella che è povera, bisognosa, in difficoltà. Maria, donna della decisione, illumina la nostra mente e il nostro cuore, perché sappiamo obbedire alla Parola del tuo Figlio Gesù, senza tentennamenti; donaci il coraggio della decisione, di non lasciarci trascinare perché altri orientino la nostra vita. Maria, donna dell’azione, fa che le nostre mani e i nostri piedi si muovano in fretta verso gli altri, per portare la carità e l’amore del tuo Figlio Gesù, per portare, come te, nel mondo la luce del Vangelo. Amen”.