Massimo Recalcati presenta a Molte fedi “La notte del Getsemani”. Paolo Magri traccia le rotte del presente

Massimo Recalcati torna a Molte fedi sotto lo stesso cielo con la presentazione del suo ultimo libro “La notte del Getsemani”. E – come spesso capita con i grandi autori – registra subito il tutto esaurito. L’appuntamento, inserito nella rassegna culturale delle Acli provinciali di Bergamo, è un regalo per i tanti sottoscrittori delle card: il pubblico più fidelizzato che decide di sostenere gli eventi in programma con una donazione. Recalcati presenterà il suo libro, edito da Einaudi, mercoledì 2 ottobre, alle 20.45, alla chiesa dei Santi Bartolomeo e Stefano in largo Belotti, in città.

IL LIBRO DI RECALCATI

Secondo il racconto dei Vangeli, Gesù, dopo l’Ultima Cena, si ritira nei pressi di un piccolo campo poco fuori Gerusalemme: è il Getsemani, l’orto degli ulivi. Alla testa di un gruppo di uomini armati, arriva Giuda che indica Gesù ai soldati baciandolo. Questo bacio è divenuto il simbolo dell’esperienza straziante del tradimento e dell’abbandono. Ma anche i suoi discepoli e Pietro stesso, il più fedele tra loro, tradiscono il Maestro lasciandolo solo. Nella notte del Getsemani non c’è Dio, ma solo l’uomo. È lo scandalo rimproverato a Gesù: aver trascinato Dio verso l’uomo. La notte del Getsemani è la notte dove la vita umana si mostra nella sua più radicale inermità. In primo piano c’è l’esperienza dell’abbandono assoluto, della caduta, della prossimità irreversibile della morte e della preghiera. La notte del Getsemani è la notte dell’uomo.

PAOLO MAGRI TRACCIA LE ROTTE DEL PRESENTE

Qualche posto ancora disponibile, invece, per l’incontro con il politologo e direttore dell’ISPI Paolo Magri. L’appuntamento è per venerdì 4 ottobre, 20.45, nell’aula magna dell’Università di Bergamo, in Sant’Agostino. L’iniziativa, dedicata ai più giovani, s’inserisce nel solco delle riflessioni sui cambiamenti politici ed economici che stanno avvenendo nel mondo, come avvenuto con la lectio di Romano Prodi settimana scorsa.

LO STATO DEL MONDO

La politica di Donald Trump ha introdotto nuove tensioni nell’ordine internazionale di cui gli stessi Stati Uniti erano stati i primi promotori, a partire dalla fine della seconda guerra mondiale. Intanto anche la crescita della Cina e la rinnovata assertività della Russia mettono sempre più in discussione l’ordine liberale occidentale. Si moltiplicano i segnali della “fine di un mondo” che sino a pochi anni fa in molti davano quasi per scontato, con conseguenze sempre più profonde sulle relazioni della convivenza internazionale, sulle organizzazioni multilaterali e persino sull’assetto istituzionale all’interno dei singoli stati. L’incontro è gratuito, previa prenotazione su www.moltefedi.it.