Maria Maddalena, testimone della Resurrezione. Natale Benazzi: “Una storia da scoprire, superando le fake news”

Natale Benazzi nel volume “Maria Maddalena” (Edizioni San Paolo 2019, Collana “Dalla leggenda alla storia” curata da Natale Benazzi, pp. 144, 9,90 euro) racconta, come recita il sottotitolo del testo da lui scritto, la “Storia di un vero amore e di una straordinaria confusione” legata alla figura di Maria Maddalena detta anche Maria di Magdala, seguace di Gesù, venerata come santa dalla Chiesa cattolica, della quale per espresso desiderio di Papa Francesco si celebra la festa il 22 luglio. 

Maria Maddalena, cugina di Maria, fu tra le poche a poter assistere alla crocifissione di Gesù e, secondo i Vangeli, divenne la prima testimone oculare e la prima annunciatrice dell’avvenuta Resurrezione. Nonostante ciò, da secoli, attorno alla sua figura di discepola che rimase fedele a Gesù fino all’ultimo e dimostrò di essere stata fra coloro che maggiormente lo amarono, storia e leggenda sembrano darsi convegno alimentando false notizie. 

Ecco dunque il merito del saggio di Benazzi, che riporta il ruolo di Maria Maddalena nell’ambito della verità storica ed evangelica smascherando i falsi storici e le fake news, restituendo un’immagine inedita della donna che fu la prima a incontrare Gesù risorto. 

Abbiamo intervistato il teologo Natale Benazzi,  nato nel 1961 a Legnano ma residente a Milano, autore di svariati saggi, che collabora con l’Ufficio beni culturali della Conferenza Episcopale Italiana (CEI).

E’ possibile che dopo quasi duemila anni Maria Maddalena venga ancora considerata come la prostituta pentita che lava e asciuga i piedi di Gesù con le proprie lacrime e i propri capelli, equivoco nato nel VI Secolo da Papa Gregorio Magno, il quale in un’omelia disse che, secondo lui, la donna che lava i piedi a Gesù e glieli asciuga con i capelli e la peccatrice sono la stessa persona? 

«Perché gli equivoci durano tantissimo… È un equivoco che tende a semplificare e quindi nella memoria, nell’immaginario delle persone questa semplificazione colpisce. C’è da dire che a livello storico di Maria Maddalena non si sa quasi nulla e quindi l’equivoco viene alimentato ulteriormente. C’è la curiosità che si sovrappone all’equivoco, però possiamo dire che non è la prostituta che lava i piedi di Gesù».

Chi fu veramente Maria Maddalena, alla quale San Giovanni Paolo II ha dato per primo il titolo di “Prima degli Apostoli”? 

«Fu sicuramente una delle persone più legate alla cerchia degli Apostoli al punto che Maria Maddalena, questo è importante perché è testimoniato da tutti e quattro i Vangeli, è l’unica persona di cui si è assolutamente certi che fu presente sia sotto la croce, sia al Sepolcro il giorno della Resurrezione di Gesù. Ciò testimonia esattamente che Maria Maddalena era una persona di una importanza straordinaria all’interno del gruppo degli Apostoli, per questo San Giovanni Paolo II le ha dato il titolo di “Prima degli Apostoli”. Maria Maddalena fu la prima ad annunciare la Resurrezione». 

Per quale motivo in alcuni casi la figura della Maddalena viene confusa con quella di Maria di Betania? 

«Sempre per quella confusione legata alla lavanda dei piedi di Gesù. C’è un episodio in cui Maria di Betania compie questo gesto con dell’olio profumato e anche questo è stato assorbito da quella tradizione di cui parlavamo prima». 

C’è addirittura chi immagina che Maddalena fosse stata la sposa di Gesù e che i due ebbero un figlio, fino alla leggenda, ripresa anche da Dan Brown nel bestseller “Il codice da Vinci”, per cui la donna arrivò nella Francia del Sud e lì diede origine alla discendenza dei re francesi e che il Sacro Graal fosse in realtà il “sangue reale”. Com’è nata questa fake news? 

«È nata dal riportare alcune leggende della tradizione medioevale che riprendevano alcuni testi precedenti, quelli dell’Ottocento d. C. e anche nella Leggenda Aurea di Jacopo da Varazze, raccolta medievale di biografie agiografiche composta in latino, vengono recuperati e rimessi insieme. Una donna andava ad annunciare il Vangelo fuori dalla Palestina spingendosi fino alle coste della Francia, a Marsiglia, e lì in seguito moriva e veniva sepolta. Nel Vangelo apocrifo di Tommaso viene affermato che Maria Maddalena era la donna più vicina a Gesù e che anche gli Apostoli avevano invidia di lei. A un certo punto uno di questi testi dice che Gesù baciava Maria  Maddalena sulla bocca. Ora questo baciare sulla bocca, nella terminologia dei Vangeli gnostici era un modo simbolico per dire “abbracciare la sapienza”, e il mettersi sulle labbra la sapienza venne interpretato in senso fisico. Unito a tutto il resto e a chi le tradizioni le cavalca e se le ricostruisce a modo suo, ha sortito quello che Dan Brown ha furbamente sfruttato e completato… Il segno dell’amore di Maddalena per Gesù è quello del discepolo per il Maestro. Nel Vangelo di Giovanni c’è il segno del discepolato, infatti Giovanni scrive che quando Gesù la chiama “Maria”, lei gli risponde “Maestro”. È proprio questa la risposta del discepolo che in quella chiamata riconosce l’altro come colui che gli ha dato la vita profonda, gli ha dato un senso per esistere. L’ha liberata dal male dei sette demoni, cioè il male che può imprigionare chiunque uomo e che invece il discepolo ne viene liberato».

Maria Maddalena, è stata sicuramente una delle figure più iconograficamente presenti e complesse descritte dall’arte antica, perché è vista come una santa dalle molte sfaccettature, e per questo da sempre ha esercitato grande fascino sull’immaginario collettivo e degli artisti. Molteplici sono le opere d’arte in cui Maria di Magdala è presente, sia come personaggio unico e principale, sia in contesti ben precisi. Quale ritiene sia tra le opere d’arte la più suggestiva e come mai ha scelto di dedicare un libro a questa Discepola del Signore, Apostola degli Apostoli? 

«Sono innamorato di una scultura lignea di Donatello che si trova a Firenze presso il Museo dell’Opera del Duomo: La Maddalena penitente (1455-1456). Una donna non più giovane,  consumata dalla dedizione ma con alcuni particolari che ricordano la passata bellezza: le mani, la robustezza delle gambe, lo sguardo profondissimo, gli occhi che hanno visto il Mistero profondo. Una esperienza unica ammirare la Maddalena penitente di Donatello. Ho scritto un libro su questa figura, perché sono affascinato dalla riscoperta della rilettura di tutto quello che è la tradizione legata ai Vangeli, anche quella meno frequentata. Inoltre trovo che la Maddalena sia una figura che parla molto di noi, è una donna liberata da sette demoni. Anche noi abbiamo dei demoni di cui liberarci, e proprio per quello Maria Maddalena è diventata discepola. Diventare discepolo è il desiderio che noi tutti abbiamo, almeno l’ho io, cioè diventare vero discepolo di Gesù di Nazareth».