Il vescovo invita i giovani a un pellegrinaggio in Terra Santa: “Lì si sperimenta l’umanità di Dio”

È ufficiale: si parte! Preparate zaini, borracce, scarpe comode, voglia di camminare, ma anche voglia di rimane stupiti da un luogo a cui non si può rimanere indifferenti. Si va in Terra Santa. Oggi sui canali social dell’UPEE sono state aperte ufficialmente le iscrizioni per il pellegrinaggio che il Vescovo Francesco ha tanto desiderato intraprendere con i giovani. È un sogno che diventa realtà, ma che nasce da lontano, dal primo pellegrinaggio con monsignor Beschi.

I primi passi…

Era il 2010 quando i giovani della diocesi si misero in cammino per Santiago di Compostela e il vescovo se lo ricorda bene. “Santiago è stato il primo cammino che ho condiviso con i giovani – racconta monsignor Beschi -. Il primo giorno è stato indimenticabile. Sono partito da Bergamo alle quattro del mattino, sono arrivato a Lourdes e da lì con un camioncino sono arrivato sui Pirenei. Tutti i ragazzi sono pronti, celebriamo la messa e, una volta scesi dai Pirenei, a una ventina di chilometri da Pamplona si parte. Nel giro di cinque minuti io non ho più visto nessuno. Sono rimasto completamente solo. Nessuno pensava che il vescovo non fosse con loro, di fatto era talmente grande l’entusiasmo che sono partiti a mille. Io ho raggiunto Pamplona completamente distrutto. Il mattino seguente ero in piena forma e ho potuto vivere una bella esperienza con tutti i giovani”.

Dopo Santiago, i giovani hanno raggiunto Roma per ben due volte. La prima con il cammino della luce e poi con il cammino di San Tommaso in occasione del Sinodo sui giovani. “La bella esperienza si è ripetuta anche negli altri cammini. Gli abitanti dei paesi che attraversavamo erano sempre molto meravigliati perché l’entusiasmo dei giovani ha sempre travolto le comunità che ci ospitavano. Non possiamo dimenticare che il cammino di San Tommaso è stato talmente segnato dal nostro passaggio che, addirittura, i primi chilometri del cammino saranno per sempre dedicati al vescovo e ai giovani di Bergamo”.

Perché un giovane dovrebbe fare un pellegrinaggio in Terra Santa?

I pellegrinaggi sono un momento di condivisione si sa, ma perché un giovane dovrebbe partecipare? La fatica, la voglia di adattarsi e abbandonare un po’ di comfort… Non è di certo una vacanza qualunque. Eppure, ci sono diverse motivazioni che spingono un giovane a mettersi in cammino. “La fatica condivisa lega moltissimo. In un pellegrinaggio tutti quanti facciamo fatica, ma questa lega molto e permette di entrare in una confidenza in cui si aprono i cuori. Nei giovani non rimane solo il ricordo di una bella esperienza, ma il ricordo di una possibilità di vedere più profondamente nel proprio cuore nel dialogo che si instaura con chi camminiamo”.

E camminando l’estate prossima si andrà in Terra Santa. I pellegrinaggi dei giovani della diocesi bergamasca sembrano culminare lì, dove si sperimenta l’umanità di Dio. Domenica 16 agosto si partirà dall’aeroporto di Orio al Serio per raggiungere Banias, dove il giorno seguente i giovani verranno introdotti al pellegrinaggio. Oltre al cammino, i ragazzi avranno la possibilità di visitare diversi luoghi significativi per la fede e incontreranno diverse realtà del territorio. Un modo non solo per toccare con mano le terre di Gesù, ma anche di entrare in contatto con la vita quotidiana capendo cosa significa effettivamente vivere in quei luoghi. Senza dimenticare il fascino che il Medio Oriente suscita in ogni visitatore.

Terra Santa, terra dell’umanità di Dio

“Con i pellegrinaggi fatti abbiamo scoperto che ogni terra è santa, però lì quel Dio che tutti cerchiamo si rivela nella sua umanità”. Camminare in Terra Santa significa guardare i paesaggi che anche Gesù ha guardato, visitare le case in cui è entrato e ripercorrere i suoi passi sulle strade. Il vescovo, poi, definisce i giovani come dei grandi cercatori. “Quando si va in Terra Santa, si ha la percezione dello spessore umano di Dio che diventa uomo nella figura di Gesù”.

Se volete sperimentare la Terra Santa, camminare con altri giovani, calpestare il deserto di Giuda, tuffarvi nel Mar Morto, visitare Gerusalemme, incontrare le realtà del luogo e capire com’è vivere in quei luoghi, questa è l’occasione giusta. Coinvolgete il vostro don, il vostro oratorio e i vostri amici. Mettete lo zaino in spalla, ma prima ricordatevi di iscriversi al più presto presso l’UPEE. Le iscrizioni chiudono il 31 dicembre, correte! “Appena un giovane capisce l’entità di questo viaggio, può capire che il mio invito viene dal cuore -conclude il Vescovo Francesco-. Di terre stupende al mondo ce ne sono, ma visitare i luoghi in cui la Sua umanità si è manifestata ha un fascino assolutamente unico. Oggi c’è la possibilità che questo invito che viene dal cuore trovi corrispondenza condividendolo con altri giovani. Io mi auguro che tanti giovani della nostra diocesi possano accogliere questo invito”.

 

Per maggiori info visita il sito http://www.oratoribg.it/it/news/terra-santa-6422.aspx