Allenatore per passione: all’oratorio di Pradalunga si cresce sul campo

In oratorio si è chiamati a mettersi in gioco su più fronti. Si è chiamati a scendere in campo e, delle volte, anche letteralmente. L’offerta delle proposte sportive in oratorio si sta ampliando e chiama a sé tanti volontari per sostenere le diverse realtà. Anche un allenatore ci mette la faccia, si spende a favore dei più piccoli e dona il suo tempo. Le motivazioni che spingono i giovani a diventare allenatori sono tante, ma tutte sono legate dalla stessa passione sportiva. Una passione che anche Marco Bergamelli coltiva. Marco è un giovane di ventiquattro anni che abita a Pradalunga. Nella vita fa il magazziniere e nel tempo libero non si lascia scappare neanche un’occasione per fare due tiri con il pallone. Oltre ad essere un giocatore, Marco veste anche il ruolo di allenatore dei Pulcini Blu 2011 dell’oratorio calcio Pradalunga.

Allenatore per passione

“Alleno la squadra dei pulcini dell’oratorio di Pradalunga insieme a mio papà e a Gabriele – spiega Marco -. La passione per il calcio mi è stata trasmessa da mio papà. Lui allena da vent’anni la squadra dell’oratorio e pian piano ho iniziato anch’io ad appassionarmi allo sport e al calcio. Quando sono diventato un po’ più grandicello ho iniziato a dargli una mano con gli allenamenti dei bambini”.

Divertimento, ma anche esempio e impegno

Marco allena nell’oratorio calcio Pradalunga da circa sette anni e il suo ruolo non si esaurisce al semplice allenamento. Essendo allenatore dei pulcini è chiamato ad essere esempio e anche a fare la sua parte nell’educazione di ogni bambino in campo. “Facciamo due allenamenti a settimana e al sabato giochiamo la partita. Il mio compito è quello di insegnare ai bambini le basi del calcio, ma soprattutto di rendere il tutto un gioco. Lo sport dev’essere divertimento. Dovrebbe esserlo sempre, ma, soprattutto quando sono così piccoli, i bambini devono pensare a divertirsi”. Un gioco che diventa veicolo di esempio, impegno e passione.

Crescere sul campo

“A maggio abbiamo vinto il campionato con la squadra dei Pulcini 2009 -racconta Marco- È stato un lungo percorso durato due anni. È davvero bello vederli crescere sin dal primo giorno e trasmettergli la nostra passione. Raggiungere questo traguardo è stato stupendo”. Questo semplice ricordo potrebbe bastare per convincere molti giovani a mettersi in gioco, ma Marco aggiunge qualcosa per i più indecisi.

“Un giovane, secondo me, dovrebbe mettersi in gioco come allenatore per trasmettere la passione che ha dentro. Mio papà ha fatto così con me e io sto facendo lo stesso con i miei bambini. Questo, secondo me, significa metterci la faccia. Noi allenatori dobbiamo cercare in tutti in modi di rendere questa esperienza più piacevole e divertente possibile. Bisogna sempre finire ogni allenamento e ogni partita consapevoli che si ha dato tutto per averli fatti divertire perché la vittoria più grande è creare un gruppo coeso che accolga tutti i ragazzi”.