Terremoto in Albania: Chiesa locale e Caritas si mobilitano

Terremoto in Albania: almeno 13 le vittime, oltre 600 i feriti.  Mons. Meta (segretario Conferenza episcopale) al Sir: “preghiera e concreta vicinanza per vittime e famiglie”. Chiesa locale e Caritas si mobilitano. “Il terremoto di questa notte in Albania ha causato molti danni, anche se per il momento non disponiamo di dati ufficiali. Le scosse sono state molto forti, e hanno interessato soprattutto Durazzo, Lezha, il litorale adriatico e sono state avvertite a Tirana. Sono finora accertate alcune vittime, ma ce ne potrebbero essere altre sotto le macerie”. Mons. Gjergj Meta, vescovo di Reshen e segretario della Conferenza episcopale albanese, racconta al Sir la situazione nel suo Paese, colpito nella notte da un forte sisma. “Dopo il terremoto del 1979, questa è la scossa più forte che sia stata avvertita in Albania. Quarant’anni fa il terremoto aveva colpito in particolare Scutari e aveva causato molte vittime”. Prosegue: “La popolazione è stata presa dal terrore; alcune persone – essendo notte – non hanno avuto tempo di scappare in strada…”. Il vescovo spiega che “le strutture governative di sono immediatamente attivate per portare aiuto a chi è rimasto sotto le macerie e per portare in salvo i sopravvissuti. Come Chiesa locale e con la rete della Caritas ci stiamo attivando per andare in aiuto della popolazione, ciò è possibile anche attraverso i nostri partner internazionali fra cui Caritas Europa e altri organismi ecclesiali. Partecipiamo a questo momento così triste nella vita del nostro Paese. La nostra preghiera e la nostra concreta vicinanza è per tutte le vittime e le loro famiglie. Esprimiamo dolore per le vite perse, cerchiamo di portare conforto e aiuto a tutti coloro che sono stati colpiti da questa disgrazia. Che dio ci aiuti”.

“In questo momento di profondo dolore per ognuno di noi e in modo particolare per le persone che per di più hanno sofferto e continuano a soffrire le conseguenze naturali del terremoto, la Chiesa in Albania con i suoi fedeli, ma anche la solidarietà delle Chiese sorelle dai diversi Paesi del mondo, esprimano la loro profonda vicinanza”. Lo scrivono i vescovi dell’Albania in un messaggio rivolto alle comunità, dopo il sisma che nella scorsa notte ha devastato il Nord del Paese balcanico. Il pensiero dei presuli è rivolto alle persone “la cui vita è stata interrotta”. “Alle loro famiglie esprimiamo le condoglianze sincere e la preghiera continua per i loro cari. Siamo vicini alle persone che da questa tragedia naturale sono rimaste ferite, sia nel fisico che nello spirito. Preghiamo per la speranza e per il recupero, perché usciremo più forti da questo dolore. Stiamo vicino e sosteniamo tutte le strutture di soccorso e ricerca impegnate per la salvezza delle persone”. I vescovi annunciano anche che “come Chiesa abbiamo attivato le nostre strutture caritative e di aiuto concreto per venire incontro alla popolazione maggiormente colpita dalla ondata distruttiva del sisma”. Infine, l’invito ai sacerdoti a celebrare la messa di oggi e quella di domani, seguendo il formulario del rito, dal Messale Romano, in caso di terremoti.