“Vegliate su voi stessi e su tutto il gregge”: è questo, per il Papa, “il lavoro del pastore: fare la veglia, vegliare, su se stessi e sul gregge”. “Il pastore deve vegliare, il parroco deve vegliare, fare la veglia”, ha detto Francesco a braccio durante l’udienza di oggi: “I presbiteri devono vegliare, i vescovi, il Papa devono vegliare, fare la veglia per custodire il gregge e anche fare veglia su se stessi, esaminare la coscienza e vedere come compie questo dovere del vegliare”. “Agli episcopi è chiesta la massima prossimità con il gregge, riscattato dal sangue prezioso di Cristo, e la prontezza nel difenderlo dai lupi”, ha proseguito Francesco: “I vescovi devono esser vicinissimi al popolo per custodirlo per difenderlo, non staccati dal popolo”, ha aggiunto a braccio. “Dopo aver affidato questo compito ai responsabili di Efeso – ha concluso il Papa citando gli Atti degli Apostoli – Paolo li mette nelle mani di Dio e li affida alla ‘parola della sua grazia’, fermento di ogni crescita e cammino di santità nella Chiesa, invitandoli a lavorare con le proprie mani, come lui, per non essere di peso agli altri, a soccorrere i deboli e a sperimentare che si è più beati nel dare che nel ricevere”. “Mi raccomando, non dimenticatevi oggi”, l’invito finale ancora a braccio: “Prendete la Bibbia, il capitolo 20 degli Atti degli Apostoli dal versetto 17: è un gioiello e ci farà bene a tutti”.