Venerdì 13 dicembre ricorre la festa di Santa Lucia. A Bergamo, per lunghissima tradizione, è un giorno di grande gioia per i bambini, perché la santa porta tanti doni a ognuno di loro. E giorni prima, avevano portato, davanti alla statua della santa nella chiesa in via XX Settembre, una letterina con le loro richieste, contornata da disegni e pensierini.
LA FESTA A BERGAMO
Secondo la tradizione agiografica, Lucia subì il martirio a Siracusa attorno al III-IV secolo essendosi rifiutata di abiurare la fede cristiana. Le sue spoglie sono però conservate a Venezia, nella chiesa di San Geremia.
Nella nostra città, la devozione a Santa Lucia affonda le radici in una festa solenne in suo onore che si teneva nell’omonimo monastero delle monache Domenicane, costruito a partire dal 1337 in zona Broseta. Nel 1566, il vescovo Federico Cornaro ne decretò la fusione con il monastero delle Umiliate di Sant’Agata in contrada Prato, situato dove oggi sorge Palazzo Frizzoni, sede del Comune, conservando la festa solenne in onore della santa. La soppressione napoleonica del monastero nel 1798 mise fine alla festa. L’anno successivo, in precedenza soppressa e trasformata in sede del Circolo costituzionale, venne riaperta al culto l’attuale chiesa della Madonna dello Spasimo in via XX Settembre. Fu allora che la popolazione chiese a gran voce la reintroduzione della festa solenne di Santa Lucia, che fu concessa nel 1807 dalla Fabbriceria parrocchiale di Sant’Alessandro in Colonna. Da allora quella dello Spasimo è nota anche come chiesa di Santa Lucia, dove si conserva una statua della santa, davanti alla quale i bambini portano le loro letterine. La statua, opera dell’artista Taich di Parigi, fu collocata nella chiesa nel 1911.
LE LETTERINE DEI BIMBI
Dall’Ottocento fino ai primi decenni del Novecento, la festa di Santa Lucia era caratterizzata dall’offrire doni agli orfani e ai bambini poveri, per esempio quelli dell’asilo delle suore di Carità in via San Bernardino e della Pia Scuola San Gerolamo Emiliani, nella parrocchia di Sant’Alessandro in Colonna. Non si sa precisamente quando venne introdotta la tradizione delle letterine, ma è documentata a partire dagli anni Trenta del Novecento, per diventare poi patrimonio condiviso. Nel corso del tempo, L’Eco di Bergamo ha seguito l’evolversi di questa tradizione. Verso la fine degli anni Quaranta, il quotidiano lanciava l’allarme sul vezzo di donare armi giocattolo ai bambini. Puntuali le segnalazioni di letterine con storie di dolori, per esempio quella di una bimba che chiedeva alla santa un cane guida per la sorella cieca. Anche le mamme aggiungevano richieste a quelle dei figli, per esempio due mamme chiedevano protezione e aiuti per il proprio figlioletto cieco e per una bimba che aveva bisogno di un’operazione al cervello. Anche ai nostri giorni, altre ai doni, le letterine contengono richieste di solidarietà, per esempio trovare un lavoro al papà, la salute per un fratellino o un amichetto, la pace in famiglia, oppure il buon esito di un intervento chirurgico
LE CHIESE DEDICATE A SANTA LUCIA
Sono tre le chiese parrocchiali a lei dedicate in Bergamasca. Una è in città, quella nota anche come tempio votivo. Le altre due sono ad Ambriola, frazione di Costa Serina, e a Cornale di Pradalunga. C’è anche una chiesa sussidiaria a Lenna, dove la festa si tiene anche oggi con concerti di bande, iniziative di solidarietà, concorsi letterari o di disegno nelle scuole, mentre in passato si teneva una importante fiera del bestiame e un circo equestre piantava le sue tende.