Verso l’alt(r)o. La meditazione della settimana: uomini di relazione, uomini di gioia

La rubrica “Verso l’alt(ro)” offre ogni settimana, ogni venerdì, alcuni spunti di meditazione, preparati per noi da un gruppo di giovani collaboratori dell’Ufficio diocesano Tempi dello spirito. Buona lettura.

Un cuore gioioso è il normale risultato
di un cuore che arde d’amore.
La gioia non è semplicemente una questione di temperamento,
è sempre difficile mantenersi gioiosi:
una ragione di più per dover cercare di attingere
alla gioia e farla crescere nei nostri cuori.
La gioia è preghiera; la gioia è forza; la gioia è amore.
La gioia è assai contagiosa.
Cercate, perciò, di essere sempre
traboccanti di gioia dovunque andiate

(Madre Teresa)

Il cristiano è l’uomo della gioia! Non è un uomo ripiegato su precetti, regole e abitudini. Il cristiano vive nella relazione e la relazione ci permette di sperimentare questa gioia, di dare consistenza ad una gioia che se trattenuta per sé morirebbe, se non viene condivisa non permette di apprezzarne il vero valore. È una gioia che quindi non va cercata a partire da noi stessi, da situazioni strettamente materiali, ma nella misura in cui cerchiamo la gioia dell’altro scopriamo quanto la sua gioia si riversa su di noi, ci contagia appunto!

Una relazione che certamente è con e verso gli altri ma che parte dalla relazione con l’Altro. Un incontro di cui noi abbiamo la grazia di esserne destinatari, perché è Lui che prende l’iniziativa, ma al tempo stesso siamo anche i protagonisti di questa relazione, perché senza il nostro Sì, la relazione non prende forma, non ci coinvolge.

Viviamo questo tempo, come un periodo che ci possa aiutare a comprendere quanto la relazione che Gesù vuole coltivare con noi, sia davvero l’evento di cui poter gioire, comprendendo come il suo amore per noi, culminato sulla croce, è testimonianza dell’amore che siamo chiamati a vivere nelle relazioni quotidiane, ma non per un “tu devi” ma perché è il “segreto” per poter vivere la gioia.

“Dio ha creato ciascuno essere umano, in vista di una cosa più grande: amare ed essere amato”.