“Tutti vogliono diventare santi. Nessuno vuole esserlo” dice il trailer di apertura della nuova serie tv del regista premio Oscar Paolo Sorrentino “The New Pope” che debutterà venerdì 10 gennaio alle 21.15 su Sky Atlantic (disponibile anche on demand e in streaming su NowTv). Se ne parla già molto, c’è chi l’ha già definita trasgressiva, polemica, irriverente, come la prima serie ambientata in Vaticano, “The Young Pope”. Le immagini del trailer, effettivamente, sembrano ammiccare ad alcune recenti serie sul Medioevo e “I Borgia”, con un linguaggio visivo molto esplicito, e con una lettura scandalistica un po’ modaiola, alla Dan Brown. Sorrentino, però, al di là delle apparenze, in una recente intervista rilasciata al quotidiano “Avvenire” ha affermato di aver messo a tema “Il bisogno impellente di Dio che hanno le persone, un bisogno che trovo molto rispettabile. Credo che il rapporto con Dio sia qualcosa di cui non si possa fare a meno, sia quando lo si afferma sia quando lo si nega”. La serie è il frutto di un lungo lavoro di documentazione, e fra i consulenti scelti dal regista c’è anche Alberto Melloni, professore ordinario di Storia della Chiesa. Quella di Sorrentino è un’indagine, spinta dalla curiosità, su alcuni temi legati alla Chiesa, sia dal punto di vista spirituale sia istituzionale: confessa per esempio che gli interessa la preghiera, ma anche il ruolo culturale, la riflessione, lo studio: “Insieme all’Università la Chiesa è uno degli avamposti culturali più importanti”. Partendo da questi presupposti, inventa una storia con tutti gli ingredienti necessari per renderla attrattiva, intrigante, provocatoria, con molta verosimiglianza, ma senza alcun realismo. Nell’apertura della nuova serie Pio XIII (interpretato da Jude Law) è in coma, e il Vaticano rischia di andare alla deriva. A mantenere l’ordine e a far funzionare le cose in mancanza di un pontefice è il Segretario di Stato Voiello (Silvio Orlando), che dopo una parentesi tanto imprevedibile quanto misteriosa riesce nell’impresa di far salire al soglio pontificio Sir John Brennox (John Malkovich), un aristocratico inglese moderato, affascinante e sofisticato che prenderà il nome di Giovanni Paolo III. Dopo le bizzarrie del giovane Papa, quello nuovo sembra semplicemente perfetto, ma in realtà anche lui cela una particolare fragilità e dei segreti. Nel trailer si vede Pio XIII risvegliarsi, perciò sembra già esserci un “colpo di scena” annunciato. Come al solito Sorrentino punta su immagini sontuose e scenografie accuratissime: le riprese sono durate 22 settimane, quindi più di cinque mesi. Sono stati coinvolti 103 attori, circa 9.000 comparse, una troupe di 140 persone e, dice sempre il comunicato, sono stati consumati più di 27.000 pasti. Un esercito. E ancora: sono stati preparati oltre 4.500 costumi, 1.100 paia di scarpe, 300 croci preziose per cardinali e vescovi, 200 per suore, frati e vari ordini religiosi. Gli anelli sono stati 350, le papaline e i capelli 450. Nella prima serie i riflettori erano puntati sui tormenti di fede di Pio XIII, Papa intransigente ma sincero, ora Sorrentino gioca la carta dei “due papi”, ispirandosi alla situazione attuale ma prendendone anche le distanze, costruendo una narrazione iperbolica, con contenuti improbabili. Una personale lettura pop, in una chiave d’intrattenimento, che qualcuno ha già interpretato come un nostrano “Trono di Spade”.