Coronavirus: Magi (Omceo Roma), “medici italiani certezza ed eccellenza nazionale. Hanno risposto senza indugio all’emergenza”. “Professionisti sanitari bersaglio di aggressioni e violenze ormai quotidiane”, i medici italiani “sono chiamati a compiere missioni delicate come quella di recuperare i connazionali bloccati in Cina. Mai dare per scontati i medici, eccellenza e certezza del Paese”. Ad affermarlo è Antonio Magi, presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Omceo) della Provincia di Roma. “Oggi che stiamo vivendo un’emergenza sanitaria globale – prosegue – i medici hanno risposto immediatamente e senza indugio, mettendosi a disposizione delle autorità e del ministero della Salute. Dobbiamo ringraziare questi medici, e in particolar modo quelli che stanno rispondendo h24 al numero verde istituito del ministero della salute, il 1500, così come quei medici che hanno attivato il cordone sanitario necessario in questi casi operando in prima linea negli aeroporti e nei porti, negli ambulatori negli ospedali pronti ad affrontare l’emergenza”. Di qui un particolare ringraziamento ai medici di famiglia della Fimmg e a gli specialisti ambulatoriali del Sumai che “entro due ore dalla comunicazione di attivazione dei protocolli del Ministero si sono messi a disposizione, pronti a fronteggiare l’emergenza; i medici del Sasn, che operano sotto il coordinamento del ministero della Salute, i medici ospedalieri dello Spallanzani e di tutte la altre strutture che come accade 365 giorni l’anno lavorano con professionalità per affrontare tutte le emergenze”. Infine il ringraziamento a “quei medici partiti in queste ore, diretti a Wuhan, per andare a recuperare i nostri connazionali bloccati in Cina e riportarli in Italia accompagnati dal viceministro Pierpaolo Sileri”.
Il Vaticano ha spedito in Cina circa 600-700mila mascherine per aiutare a prevenire la diffusione del contagio da Coronavirus. Lo ha riferito il vicedirettore del Pontificio Collegio Urbano, Vincenzo Han Duo, al Global Times. A prendere l’iniziativa, insieme alla Farmacia vaticana e alla comunità cinese in Italia, l’elemosiniere del Papa, il card. Konrad Krajewski. In Vaticano, tuttavia, non c’è “nessuna allerta” per quanto riguarda l’epidemia del nuovo coronavirus. Lo ha dichiarato ai giornalisti Matteo Bruni, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, specificando che “solo la Direzione di Sanità ed Igiene del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano ha diramato alle autorità preposte all’accesso allo Stato una nota informativa sul coronavirus (219-nCoV)”. “Non sono in atto misure restrittive di alcun genere poiché allo stato attuale ritenute non necessarie”, ha assicurato Bruni. Anche il Papa, durante l’Angelus di domenica 26 gennaio, si era riferito all’epidemia in atto: “Desidero anche essere vicino e pregare per le persone malate a causa del virus che si è diffuso in Cina”, le sue parole. “Il Signore accolga i defunti nella sua pace, conforti le famiglie e sostenga il grande impegno della comunità cinese, già messo in atto per combattere l’epidemia”, l’auspicio del Santo Padre.