“Arlecchino servitore di due padroni” di Carlo Goldoni è un testo senza tempo e come spesso accade ai classici si presta a diverse letture. Quella di Valerio Binasco, in scena da giovedì 6 a domenica 9 febbraio (ore 20,30, domenica ore 15,30) al Creberg Teatro nell’ambito della Stagione di Prosa 2019-2020 della Fondazione Teatro Donizetti, è sicuramente un po’ spiazzante.
Non si ritrovano, infatti, scenografie e maschere della commedia dell’arte: questa rappresentazione strizza l’occhio piuttosto alla commedia all’italiana dando voce a un’umanità vecchio stampo, paesana e arcaica, che ha abitato il nostro mondo in bianco e nero. Arlecchino, personaggio furbo e ambiguo nella tradizione, qui diventa anche famelico, bugiardo, disperato e arraffone. Un poveraccio che costruisce sugli equivoci una sorta di riscatto sociale. Il regista, che ha vinto per cinque volte il Premio Ubu e in passato si è misurato con il Don Giovanni di Molière, scrive: «A chi mi chiede: come mai ancora Arlecchino? rispondo che i classici sono carichi di una forza inesauribile e l’antico teatro è ancora il teatro della festa e della favola». Il suo stile cinematografico, fatto di sintesi, unità di azione e suspense, è al servizio del testo di Goldoni, un perfetto congegno che dal 1745 non smette di funzionare e incantare il pubblico. La commedia della stravaganza diventa così un gioioso viaggio nel tempo, alle origini del teatro italiano e della sua grande tradizione comica, con un cast molto affiatato di attori, molti dei quali collaborano da tempo con il regista. Personaggio dalle molteplici contraddizioni: meschino e anarchico, irriguardoso e servile, Arlecchino riesce a portare scompiglio nell’ottusa società borghese, con una carica che suo malgrado si può perfino dire “sovversiva”.
Nel cast ci sono attori di provata esperienza e qualità come Natalino Balasso, ovviamente nei panni di Arlecchino, Fabrizio Contri (Il Dottore), Michele Di Mauro (Pantalone), Lucio De Francesco (Servitore), Denis Fasolo (Silvio), Elena Gigliotti (Clarice), Carolina Leporatti (Smeraldina), Gianmaria Martini (Florindo), Elisabetta Mazzullo (Beatrice) e Ivan Zerbinati (Brighella). Scene di Guido Fiorato. Costumi di Sandra Cardini. Luci di Pasquale Mari. Musiche di Arturo Annecchino. Produzione Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale. Durata 2 ore e 40 minuti compreso intervallo. Prezzi biglietti da € 18 a € 31, ridotti da € 14 a € 24.
Venerdì 7 febbraio, al Creberg Teatro (ore 18.00), è previsto un incontro con la compagnia di Arlecchino servitore di due padroni, condotto da Maria Grazia Panigada, Direttore Artistico della Stagione di Prosa e Altri Percorsi della Fondazione Teatro Donizetti.