Ti conosco mascherina: in viaggio con i personaggi della Commedia dell’Arte

Arlecchino, Pantalone, Colombina: un albo illustrato di Francesca Rossi “Ti conosco mascherina” (Edizioni Corsare) porta i lettori piccoli e grandi nel cuore del Carnevale, in compagnia dei personaggi della Commedia dell’Arte. Il gioco del travestimento che piccoli e grandi mettono in atto nelle giornate di Carnevale ha uno stretto legame con quello del teatro: fra le pagine del libro si incontrano attori girovaghi, carrozzoni con teatri smontabili, bauli pieni di bellissimi abiti di scena.

Nella piazza del villaggio sta per cominciare uno spettacolo memorabile. «Alla sera, meraviglia! Come uno scrigno il carro s’è aperto e mostra quinte, palco e sipario, boschi e colline nello scenario: è lì che si muovono gli attori, lì ne succedono di tutti i colori». La tromba squillante annuncia l’arrivo del carrozzone, che cigola e sferraglia, e fa da casa alla compagnia teatrale. Sulla scena illuminata da lanterne magiche recitano, danzano e suonano i protagonisti della commedia dell’Arte, con i loro scialli fruscianti, i cappelli piumati, i vestiti con i merletti, le maschere di ogni foggia, l’incredibile assortimento di accessori e una varietà inesauribile di battute e movimenti improvvisati. Ciascuno di loro interpreta un personaggio che ben rispecchia i caratteri presenti nella società. C’è il vecchio avaro (Pantalone), il servo furbo (a seconda della regione si chiama Arlecchino, Brighella o Pulcinella), la giovane innamorata (Rosaura o Isabella), il militare (Capitan Spaventa), il dottore che dice molte stupidaggini (Balanzone), la servetta astuta (Colombina).Oggi le maschere preferite dai piccoli sono ispirate ai personaggi dei cartoni animati, dei videogiochi o agli eroi dei film del momento. Le nuove maschere, però, non sono poi così lontane con quelle della Commedia dell’arte. Gli eroi di oggi, come quelli di ieri, si battono per ripristinare la giustizia, per vincere sul male, per far trionfare l’amore. Francesca Rossi ha frequentato la Scuola internazionale di Comics di Firenze e divide le sue giornate tra gli acquerelli, tre bimbi sempre in movimento e il loro papà.