I consigli della puericultrice: “Il momento della nanna per i neonati è come un rito”

Presentiamo il primo di una serie di appuntamenti con figure esperte del mondo della prima infanzia: una puericultrice, una psicopedagogista e una psicologa dell’età evolutiva. In questo video a parlarci è India Pezzotta, una giovane puericultrice bergamasca che ci spiega come funziona il sonno nei neonati e nei bambini piccoli e come possono i genitori aiutarli ad affrontare il delicato momento della messa a letto, spesso difficile da gestire. “Il sonno è un atto naturale per il neonato e il bambino, così come respirare e mangiare – spiega India Pezzotta – ed egli riesce ad autoregolarsi nel soddisfare questo suo bisogno fisiologico. Talvolta, però, i genitori alla loro prima esperienza hanno bisogno di essere rassicurati da un esperto per poter capire come e quanto il loro piccolo debba dormire. E’ facile quantificare le ore di sonno di un neonato: si va dalle sedici alle diciotto ore al giorno, ma poi più il bambino cresce e più le ore di veglia aumentano”. Come si può regolarsi allora? “Il bambino – prosegue la puericultrice – può essere accompagnato al sonno con una sorta di routine che, se eseguita con tranquillità e in maniera continuativa, lo aiuta a interiorizzare l’avvicinamento al dormire. Può trattarsi di una canzoncina, una ninna nanna, un racconto di storie. Il genitore, nonostante il pianto o le resistenze del piccolo, deve cercare di assumere un atteggiamento positivo e sforzarsi di accompagnarlo al sonno in maniera naturale, con questi piccoli accorgimenti”. Ultimamente si sente molto parlare di co-spleeping e ci si chiede che cosa sia, spiega India Pezzotta: “Si tratta semplicemente di dormire fianco a fianco nello stesso letto genitori e neonato”. Ma in questo modo non si rischia la strada del vizio? L’esperta rassicura: “No, con i neonati e bimbi piccolissimi non si può parlare di vizio, al bambino viene semplicemente data la possibilità di continuare a stare a contatto con la madre, sentirne l’odore, la presenza e toccarla, dopo aver passato nove mesi nel suo grembo. Altra scelta, altrettanto giusta, quella dei genitori che decidono di far dormire da subito il neonato nel proprio lettino, essi avranno sicuramente la strada facilitata per il futuro. Comunque, dopo i tre anni il bambino è più consapevole e gli si può insegnare la messa a letto nel proprio lettino. Molto importante è che la culla o il lettino non siano carichi di sonaglini e pupazzi perché per il gioco ci sono altri luoghi come il box, la palestrina, un angolo morbido. Il bambino deve avere chiara l’idea che il letto deve essere adibito solo al sonno”. Da ultimo, la puericultrice ricorda un accorgimento fondamentale: “Importante è adagiare il neonato in posizione supina, per prevenire la cosiddetta SIDS, detta anche sindrome della morte bianca”.