Addio a monsignor Tarcisio Ferrari, per oltre trent’anni parroco di Pignolo

Cordoglio unanime e diffuso ha accompagnato la notizia della scomparsa di monsignor Tarcisio Ferrari, parroco emerito di Pignolo e già segretario dell’arcivescovo Clemente Gaddi. È morto nel pomeriggio di venerdì 5 marzo nell’ospedale di Piario dove era ricoverato da alcuni giorni. Aveva 84 anni. Era nato il 17 settembre 1935 a Dorga, frazione di Castione. Dopo l’ordinazione sacerdotale (16 giugno 1962) era diventato coadiutore parrocchiale e direttore dell’oratorio di Bonate Sotto. Soltanto un anno dopo la prima svolta nella sua vita sacerdotale, quando il nuovo vescovo Clemente Gaddi, con decisione personale, lo scelse come segretario, incarico che ricoprì per i 14 anni dell’episcopato nella nostra diocesi, accompagnandolo nelle parrocchie e nel segnare udienze e appuntamenti.

Nel 1977 venne nominato prevosto di Sant’Alessandro della Croce in Pignolo, dove svolse una intesa attività pastorale. Fra le sue iniziative il restauro completo degli interni della bellissima chiesa parrocchiale, ma anche la cura delle altre chiese antiche del territorio e dell’oratorio. Di fronte ai nuovi bisogni e povertà, nel 1997 avviò il centro di ascolto. Tracciandone un bilancio dopo una decina di anni di attività, aveva affermato. «Dagli inizi vi sono passate diverse migliaia di persone con bisogni di medicine, alimentari, vestiario, casa e lavoro, ma anche casi legati a tossicodipendenza, malattia psichica, abbandoni coniugali». Contemporaneamente, fu anche membro del Consiglio presbiterale diocesano (1978-85) e della Commissione fondo di solidarietà per il clero diocesano (1981-86). Nel 1987 gli giunse la nomina di monsignore, come cappellano di Sua Santità. Nel 2010 il suo ritiro dalla parrocchia per raggiunti limiti di età. «Come ricordi indelebili dei tanti anni passati in Pignolo — ricordava con commozione — porto nel cuore la gioia dell’ordinazione di cinque sacerdoti novelli e l’aver aiutato tanti poveri e bisognosi. Poi la generosità delle persone, l’aver conosciuto tante famiglie e vissuto tanti eventi e celebrazioni in questa stupenda parrocchia». Al momento del congedo, durante la Messa, un parrocchiano lo salutò dicendogli che la comunità aveva trovato in lui non soltanto un parroco storico, ma «un vero amico» e «un prete semplice, vicino a ogni persona». E lui portò sempre nel cuore l’amatissima parrocchia di Pignolo. Poi andò a risiedere nel paese nativo di Dorga, aiutando la parrocchia, quella di Castione e anche quelle della Valle Seriana. Cordoglio anche fra i sacerdoti diocesani. «Lo ricordo come persona dal carattere mite e affabile — racconta monsignor Andrea Paiocchi, parroco emerito di Santa Caterina e già vicario episcopale —. È stato un prete zelante, molto vicino alla gente e anche ai confratelli. Lui si riteneva un sacerdote senza cultura. Invece, parlando con lui, si capiva che si teneva informato sui problemi della Chiesa e del mondo».

La salma è composta nella sua casa di Dorga. I funerali domenica alle 15 nella chiesa parrocchiale della frazione.