Rosario in diretta con il vescovo: la preghiera diventa “smart” per tenere accesa l’anima

L’emergenza coronavirus ferma le messe in tutta Italia, ma non ferma la preghiera, semmai la trasforma in modalità “smart”, a distanza, chiedendo ai fedeli di tenere acceso non soltanto il wifi, ma anche l’anima.

Un invito particolare arriva dal vescovo di Bergamo monsignor Francesco Beschi. Nel pomeriggio, alle 17.30 nel Santuario dell’Addolorata della parrocchia di Santa Caterina reciterà, ovviamente a porte chiuse, la preghiera del rosario che sarà trasmesso in diretta tv su Bergamo Tv e sul sito de L’Eco di Bergamo. «Pregherò per voi e con voi – ha spiegato – per la salute del nostro popolo, per i malati, gli operatori sanitari, le autorità. Quella del rosario è la preghiera che rivolgiamo alla Vergine che la comunità cristiana invoca nei momenti particolarmente difficili».

Papa Francesco in un’udienza di qualche anno fa, a febbraio 2016, ricordava che: La preghiera “è una forza che muove il mondo”. “Noi crediamo questo? È così? Fate la prova”, ha aggiunto a braccio. La preghiera “non è una buona pratica per mettersi un po’ di pace nel cuore; e nemmeno un mezzo devoto per ottenere da Dio quel che ci serve”.

“Io prego per stare bene come se prendessi un’aspirina – ha detto ancora fuori testo -… Non è così. Io prego per ottenere questo…. Ma questo è fare un negozio, la preghiera è un’altra cosa”, è “un’opera di misericordia spirituale, che vuole portare tutto al cuore di Dio” e un dono di fede e di amore “di cui c’è bisogno come del pane”. Soprattutto, è “la migliore arma che abbiamo, una chiave che apre il cuore di Dio”, una chiave facile perché “il cuore di Dio non è blindato, tu puoi aprirlo con una chiave comune, con la preghiera”. La preghiera “è la più grande forza della Chiesa, che non dobbiamo mai lasciare”.

Proprio il Papa in questo periodo eccezionale, in cui dai ieri le Messe si sono fermate in tutta Italia, ha reso disponibili in diretta televisiva e via Facebook le sue celebrazioni quotidiane a Santa Marta, necessariamente precluse ai fedeli. Lo ha fatto pensando di offrire conforto soprattutto alle persone più fragili, ai malati, alle persone bisognose di conforto spirituale. Iniziative analoghe sono state organizzate in questi giorni anche nella nostra diocesi, e per saperne di più basta consultare i canali social della propria parrocchia.