Addio a don Remo Luiselli, don Gaetano Burini e don Umberto Tombini

Continua ad allungarsi il tristissimo elenco dei sacerdoti bergamaschi che hanno perso la vita per complicazioni del coronavirus. Soltanto martedì 17 marzo sono scomparsi: don Remo Luiselli, 81 anni, parroco emerito di Monterosso in città, spirato nella casa di riposo di Capriate; don Gaetano Burini, 83 anni, già collaboratore pastorale in Sant’Alessandro in Colonna, morto nella Fondazione Piccinelli di Scanzorosciate; don Umberto Tombini, 83 anni, parroco emerito di Grumello de’ Zanchi, spirato nella casa di riposo di Zogno. Insieme a loro, sempre nello stesso giorno, sono spirati, all’Ospedale Papa Giovanni, anche i sacramentini missionari padre Remo Rota, 77 anni, di Roncola San Bernardo, e padre Andrea Agazzi, 86 anni, di Sorisole.

DON REMO LUISELLI

Era nato a Gorno il 28 settembre 1938. Laureato in Sociologia con specializzazione in Criminologia, dopo l’ordinazione sacerdotale (8 giugno 1963) era stato coadiutore parrocchiale di Pagazzano (1963-67) e Pedrengo (1967-75), delegato diocesano dell’Associazione nazionale oratori e circoli (1975-80), parroco di Cisano (1980-89), vicario locale del vicariato di Calolzio-Caprino (1984-89) e membro del Consiglio diocesano affari economici (1984-93).

Nel 1989 era giunto a Ghisalba come parroco, avviando una comunità di recupero per tossicodipendenti. Proprio per questo impegno, la notte dell’antivigilia di Natale del 1993, fu picchiato in canonica da quattro giovani incappucciati. «Due facevano il palo, gli altri due mi puntarono i coltelli alla gola dicendomi: “È un avvertimento”. Capii — raccontava ricordando quei terribili momenti — che era una spedizione punitiva perché in quegli anni ero riuscito a mandare 43 ragazzi tossicodipendenti in una comunità di recupero e questo andava contro gli sporchi interessi di qualcuno. Poi mi hanno percosso brutalmente». Quindi cure e recupero fisico: per alcuni mesi parroco di Presezzo, poi residente alla Casa del giovane (1995-2001) e assistente provinciale dell’Associazione nazionale mutilati e invalidi civili (1996-2013). Nel 2001 l’arrivo al Monterosso come parroco. «Era una leggenda metropolitana che fosse un quartiere ghetto e di delinquenza — diceva ricordando gli inizi — . Invece è un quartiere bellissimo e mi sono trovato benissimo». Fra le sue opere la ristrutturazione dell’oratorio. Nel 2013 si era ritirato, andando a risiedere dalla sorella a Cernusco sul Naviglio, collaborando con la locale unità pastorale. Per passò ospite nell’istituito Biraghi della cittadina e un anno fa nella casa di riposo di Capriate.

DON GAETANO BURINI

Don Burini era nato il 16 ottobre 1936 a Paladina. Licenziato in Teologia, dopo l’ordinazione sacerdotale (16 giugno 1962) era stato curato di Peia (1962-65) e di Urgnano (65-66), quindi parroco di Valleve (1966-79), di Fontana in città (1979-92) e di Ramera (1992-96) e poi collaboratore pastorale di Sant’Alessandro in Colonna in città per la chiesa della Madonna del Giglio a Porta San Giacomo (1996-18). Fu anche cappellano estivo del santuario della Cornabusa a Cepino Imagna (1996-2008).

DON UMBERTO TOMBINI

Don Tombini era nato il 20 novembre 1936 a Zanica. Dopo l’ordinazione sacerdotale (11 giugno 1960) era stato coadiutore parrocchiale di Adrara San Rocco (1960-63), Calolzio (1963-70) e Zogno (1970-82), quindi parroco delle frazioni zognesi di Grumello de’ Zanchi (1982-2012) e di Stabello (1993-2008). Quando si ritirò, disse alla popolazione: «Ho tanti volti nel cuore, difficilmente li dimenticherò. Dico grazie al Signore per avermi fatto conoscere tutti voi che mi avete donato tanto affetto».