Covid-19, le mascherine di “Gomitoli e chiacchiere” per la Conca Fiorita

In questi giorni difficili che stanno mettendo a dura prova Bergamo e della sua provincia, capita sempre più spesso che imprenditori, associazioni, piccole realtà o semplici cittadini si rimbocchino le maniche e mettano in gioco la propria abilità e il proprio tempo per dare un contributo, piccolo o grande che sia, in questa gravosa e impegnativa battaglia collettiva contro il Covid-19 e contro i suoi effetti collaterali: impoverimento, solitudine, penuria di attrezzature adeguate… Proprio per provare a dare una risposta a quest’ultimo problema, e in particolare alla carenza di mascherine per la riduzione del contagio, le signore del gruppo Gomitoli e Chiacchiere della rete sociale di Conca Fiorita (BG) hanno tirato fuori macchine da cucire, stoffe ed elastici e si sono messe all’opera. Obiettivo: realizzare mascherine protettive per i commercianti del quartiere, per i volontari, per i cittadini che ne sono sprovvisti e che non riescono a trovarle più neanche in farmacia.

«La cosa è nata in realtà un po’ per caso – spiega Caterina Tedesco, una delle coordinatrici dell’iniziativa -.  Alcune di noi hanno iniziato a cucirsi la propria mascherina in stoffa per poter andare a fare la spesa in sicurezza, quando nelle farmacie, di mascherine tecniche, non se ne trovavano più. Poi un’amica che lavora in una comunità per minori con disagio psichico a Redona mi ha chiesto se potevamo realizzare qualche mascherina anche per loro, che ne erano sprovvisti: da cosa nasce cosa, e abbiamo così pensato di coinvolgere anche il quartiere».

Ad oggi, il gruppo ha cucito oltre 250 mascherine, lavabili e adattabili a tutte le misure. Ovviamente non si tratta di presidi chirurgici e non hanno le proprietà tecniche delle mascherine più sofisticate: sono di fatto mascherine protettive realizzate a mano, pensate per dare un supporto pratico alla quotidianità di quanti, nella zona, ancora interagiscono con le altre persone, per lavoro (come i commercianti), per solidarietà (si pensi ad esempio ai volontari che aiutano gli anziani o che portano la spesa alle persone più fragili) o per necessità quotidiane, come la spesa alimentare. «Abbiamo voluto coinvolgere i negozi di quartiere – continua ancor Caterina – perché, all’interno di un tessuto sociale come il nostro, sono ancora i ricettori delle necessità quotidiane dei tanti anziani che abitano la nostra città: qui fanno la spesa, comprano il giornale, fanno anche due parole con qualcuno. Il negozio di vicinato qui non è stato ancora del tutto soppiantato dai grandi supermarket. Diversi commercianti ci hanno chiesto qualche mascherina anche per loro stessi, e poi si sono attivati per distribuirle. In che modo? Infilandole nelle buste per la spesa».

La problematica principale, oggi, è il recupero dei materiali, come stoffe, fili, elastici. Ma la cittadinanza, secondo Caterina, sta rispondendo molto bene: molti donano materiale, molti danno una mano con l’attività di cucito (ovviamente a casa propria) e molti vorrebbero anche poter pagare la propria mascherina, invece che averla gratuitamente. «Ecco perché abbiamo pensato di chiedere in cambio un “aiuto” – continua ancora Caterina -: un atto di solidarietà o di gentilezza in cambio della mascherina. Una telefonata a qualcuno che è solo a casa, una spesa a domicilio… ». Chi invece volesse partecipare economicamente, può devolvere la sua offerta al Fondo di Mutuo Soccorso della Città di Bergamo.

Il gruppo Gomitoli e Chiacchiere fa parte della Rete Sociale del quartiere di Conca Fiorita, tra Borgo Santa Caterina, Valtesse e Monterosso: è nato nel 2019, quando alcune signore – accomunate dalla passione per il cucito e la maglia – hanno iniziato a incontrarsi negli angoli verdi del quartiere per realizzare i quadrotti per Viva Vittoria, in occasione della Giornata contro la Violenza sulle Donne.