#25aprileperme con l’Aned: la memoria della Resistenza come chiave per affrontare le difficoltà di oggi

A settantacinque anni dalla fine dell’occupazione nazifascista, l’Italia è ancora in ginocchio e, duramente colpita dall’emergenza sanitaria legata al Covid-19, si appresta a tributare i martiri della propria Resistenza in maniera alquanto atipica.
«Certamente alcuni penseranno come in questo momento ci siano altre priorità, ben più urgenti del celebrare la festa della Liberazione  – argomenta Leonardo Zanchi, vicepresidente della sezione bergamasca dell’Aned (Associazione nazionale ex deportati) -. Tuttavia, proprio ammettendo che la memoria del nostro passato sia qualcosa di superfluo, di cui in certi periodi poter anche fare a meno, rischiamo di ritrovarci ancora più smarriti e sconfitti. Soprattutto in un presente così complicato».
E se il passato può essere una chiave per affrontare l’oggi, il modello di riferimento sono le storie di coloro che riuscirono a emergere da situazioni avverse e apparentemente insormontabili. Uomini e donne che scelsero da che parte stare, opponendosi ai regimi con coraggio e spirito patriottico, pur di non abbandonare il loro Paese nelle mani di chi, con violenza e propaganda, l’aveva sottomesso e poi, con odio e guerra, devastato.
«A queste figure rivolgiamo il nostro sguardo carico di gratitudine e speranza, soprattutto ora che anche noi, forse per la prima volta, ci troviamo di fronte al pericolo e all’emergenza – prosegue Zanchi, nipote di un deportato politico sopravvissuto agli orrori di Buchenwald -. Questo 25 aprile torna a ricordarci che ci si può liberare dalla dittatura del male e dell’odio. Dalla logica del più forte e dalla sopraffazione sui più deboli. Ma quella libertà non è mai conquistata una volta per sempre: è una lotta che ciascuno deve portare avanti giorno dopo giorno».
Ribadendo il proprio no a fascismo, razzismo, antisemitismo, omofobia, patriarcato, discriminazione di genere, criminalità organizzata e sfruttamento dell’ambiente, la sezione bergamasca dell’Aned ha pensato ad un’iniziativa per celebrare il 75° anniversario della Liberazione. Nasce così il progetto #25aprileperme, in collaborazione con gli studenti delle terze medie di Cene e le loro professoresse, Valentina Baratelli e Anna Minuscoli.
«Abbiamo chiesto ai ragazzi di mandarci un disegno, un pensiero, una fotografia. Insomma, qualunque cosa racchiudesse il significato che ha per loro il 25 aprile e, quindi, li potesse aiutare a ricordare questa ricorrenza. Il fatto che alcuni studenti di un paese della Val Seriana, zona tra le più colpite dal Covid-19, si mettano a riflettere sul valore della Liberazione, ci ha indotto a estendere l’invito anche a soci e amici della nostra sezione: un breve video per raccontare il #25aprileperme, per noi e per tutti».
All’interno del materiale ricevuto, che verrà pubblicato a partire dal 23 aprile sul sito dell’Associazione (www.deportati.it), ci sono anche contributi musicali, suggerimenti di libri atti a riscoprire il valore della Liberazione e testimonianze personali. Tra esse, quella di Marina Zanga. Suo zio, Luigi Barcella, morì ad Ebensee, sottocampo di Mauthausen, perché comunista e antifascista. In occasione del prossimo 25 aprile, gli abitanti di Ranica avrebbero dedicato una piazza al loro compaesano, prima di partire a maggio per un viaggio della memoria proprio a Ebensee.
«Impossibilitati a tributare i martiri della Liberazione, lontani fisicamente ma vicini nel ricordo, abbiamo perciò pensato a questa iniziativa – conclude Zanchi -. Per tradurre in un grande sì quanto scritto nella nostra Costituzione: uguaglianza, giustizia, solidarietà e rispetto dei diritti di tutti e per tutti. Come quello alla salute e alle cure sanitarie, di cui, oggi più che mai, capiamo il valore».