Frittelle dolci di fiori di Glicine: un piatto con il sapore della primavera

Quando penso alla primavera, il pensiero corre in primo luogo a quello che per me ne è il simbolo: le bellissime, rigogliose fioriture lilla di glicine. Ho imparato ad amarle a Milano, quando le cascate violette e profumate ondeggiavano nel venticello sui balconi signorili o nei cortili nascosti, e non avrei mai sperato di poterne avere uno proprio in giardino… Ecco perché sono rimasta letteralmente a bocca aperta quando, pochi giorni fa, ho scoperto che nel cortile comune della nostra nuova casa a Bergamo c’è una vera e propria cascata di glicine selvatico. Prima non me n’ero accorta perché l’inverno ne aveva ovviamente spogliato i rami: ma nei giorni scorsi la primavera ha fatto il suo lavoro e ha riempito di fiori viola tutta la pianta.

La visione del glicine in rigoglio mi ha portato casualmente alla memoria una ricetta assaggiata tempo fa, presso la casa di un’erborista nelle colline bolognesi: le frittelle dolci di fiori di glicine. Le ricordavo buonissime e gustose – nonché facilissime da preparare – e così, complice l’isolamento dovuto all’emergenza coronavirus e la voglia di spezzare un poco la monotonia delle giornate con qualcosa di diverso dal solito, oggi ho deciso che avrei provato anche io.

Il primo passo è stato, ovviamente, informarmi un poco, perché un conto è se un’erborista esperta si mette a cucinare piante e fiori, un altro è se lo faccio io. Così ho scoperto che sì, i fiori del glicine si mangiano (solo quelli), e che sono molto apprezzati in tutta una serie di preparazioni: nello yogurt con il miele, nelle insalate, nelle tisane… E, appunto, nelle frittelle dolci.

Vediamo insieme come prepararle, per una merenda sfiziosa e originale (e per stupire i vostri ospiti, non appena si potrà tornare a invitare gente a casa!).

INGREDIENTI

  • Alcuni fiori di glicine. Scegliete quelli belli gonfi, e prestate attenzione che non ci sia un’ape nascosta tra i petali: sono ghiotte del loro nettare! Se li trovate lontani dalla strada e da fonti di inquinamento, non c’è bisogno di lavarli: sono infatti molto delicati.
  • farina 00, uovo, latte e zucchero per la pastella (in alternativa, si può anche fare la pastella più leggera con farina 00 sciolta in una bevanda gassata fredda, a scelta tra acqua, birra o prosecco)
  • Olio per friggere
  • zucchero a velo

PROCEDURA

Per prima cosa, preparate la pastella mischiando gli ingredienti fino a ottenere un composto leggero, non troppo colloso ma nemmeno troppo liquido. Io preferisco la pastella più leggera, quindi senza latte e uova, in modo che anche il risultato finale non risulti troppo pesante.

Intanto mettete a scaldare l’olio. Fate attenzione: come per ogni frittura, l’olio deve essere molto caldo altrimenti la vostra frittella risulterà molliccia. Per verificare che sia pronto, vi basterà porvi dentro un fiorellino di glicine bagnato di pastella: se, posto nell’olio, farà il tipico “sfrigolio da frittura” significa che è il momento giusto.

Una volta pronta la pastella e scaldato a sufficienza l’olio, quindi, immergete i fiori di glicine fino a che non siano coperti di impasto e poneteli poi nell’olio (sempre con attenzione, per non farlo schizzare). Vi basterà friggerli per pochi minuti, un po’ per lato, e poi posizionarli su una teglia coperta di carta assorbente: asciugateli con cura e cospargeteli poi di zucchero a velo.

La vostra merenda è pronta… Buonissima da mangiare e bellissima da vedere!