Bollettini, siti web, profili social: raccontare vuol dire creare relazioni

E’ iniziata la “Fase 2” dopo la lunga quarantena per il coronavirus. E’ un momento fertile per riflettere, progettare, ripensare. E’ in quest’ottica che vi proponiamo il racconto di uno dei laboratori tenutisi durante l’ultimo incontro diocesano di pastorale della cultura a gennaio. Vi invitiamo come sempre a consultare anche la pagina di Colloquies per altri aggiornamenti e approfondimenti.

Bollettini, bacheche parrocchiali, avvisi della domenica, siti web, profili social: sono tanti i modi in cui la comunicazione si realizza nelle comunità parrocchiali. Anche di questo si è parlato negli workshop che si sono svolti in occasione dell’annuale incontro diocesano dedicato alla cultura. A guidarlo don Mattia Magoni, Direttore dell’Ufficio per le comunicazioni sociali, con don Arturo Bellini, direttore de L’angelo in famiglia e collaboratore con diverse testate giornalistiche territoriali ed Emanuele Roncalli, giornalista de L’Eco di Bergamo. Si sono messi a disposizione dei partecipanti impostando l’incontro come un talk, in cui ciascuno si sentisse liberamente invitato ad intervenire prendendo la parola. Alcuni dati: dalle risposte pervenute al questionario del 2017, integrato dalla raccolta dei bollettini presso le diverse parrocchie, effettuata nel 2019, emerge che l’84% delle parrocchie del territorio realizza un notiziario, in forma parrocchiale o interparrocchiale. Inoltre il 90% delle parrocchie distribuisce un foglio domenicale. Incrociando questi dati, si evince che soltanto il 3% delle parrocchie non esegue nessuna comunicazione su carta, fatto che sottolinea quanto l’azione del raccontare sia sentita come un modo per intessere relazioni.

Dalla comunità pastorale di Ponteranica si sottolinea l’utilità del notiziario (purché sia conciso!) sia perché ispira senso di unità, collaborazione e rispetto, sia perché illustra diverse missioni di organismi come la CET. Da più voci, tra cui quella del responsabile del notiziario di Nembro, si evidenzia come i notiziari parrocchiali offrano la possibilità di dare risalto a notizie positive, di raccontare storie che altrove non troverebbero spazio, ma che mostrano la realtà di una comunità che sa essere laboriosa e generosa.
Il rappresentante della parrocchia di Almè ritiene necessario tenere come punto di riferimento l’Angelo in Famiglia per integrare le notizie della parrocchia, che riportano una visione più ristretta, e quelle del quotidiano, che diffonde notizie legate appunto al quotidiano, con una serie di approfondimenti di temi di interesse sociale e politico generale da un punto di vista cattolico. Anche la scelta di Almenno San Bartolomeo e Albenza è quella di produrre un bollettino come inserto dell’Angelo in Famiglia, lasciando ai giornalisti l’approfondimento sui temi religiosi e sociali. Contemporaneamente provvede a curare le trasmissioni della radio parrocchiale e a tenere aggiornato il sito della parrocchia con la pubblicazione online del bollettino. Proprio a questo proposito, ci si chiede fino a quando si stamperà, vista la diffusione dei mezzi digitali. L’opinione di don Mattia è che sia importante che ogni mezzo venga utilizzato per diffondere i vari contenuti raggiungendo diverse persone e mantenendo il contatto con tutti. Anche l’Eco di Bergamo, sottolinea Emanuele Roncalli, sta spostandosi sull’online. E sta mutuando il formato tipico di facebook e di instagram, catturando l’attenzione con le immagini e con la scelta di evidenziare certe parole per trasmettere la comunicazione in modo più rapido ed efficace, ma comunque buono, poiché corrisponde all’evoluzione del gusto, puntualizza don Mattia, con la quale è necessario tenere il passo.
Anche a Trescore si è privilegiato il collegamento con l’Angelo in Famiglia, ma si sente la necessità che questo riporti anche qualche notizia dedicata alle attività delle parrocchie della diocesi dei vari campi. In effetti, risponde don Bellini, il settimanale diocesano La nostra Domenica raccoglieva questo genere di notizie, che sono ora riportate su Santalessandro.org e sull’Eco di Bergamo.
La rivista parrocchiale di Clusone e Fiorine viene distribuita gratuitamente alle famiglie ed è gradita e letta: se capita di fare un errore subito arriva la segnalazione! Le associazioni del territorio chiedono di pubblicare notizie inerenti alla loro attività, quindi ne percepiscono il valore e vi attribuiscono il compito di fare sentire il senso della comunità, tuttavia si nota un problema di mancanza di risposta da parte della gente sui temi proposti.
Il responsabile del notiziario di Brembate mostra apprezzamento per questo scambio e si riallaccia a quanto espresso finora per sottolineare quanto sia importante per la comunità comunicare, in qualsiasi forma questo avvenga, poiché è l’essenza della nostra civiltà e rimane nella sua memoria.
Le Suore Sacramentine di Bergamo pubblicano il periodico Voci Nostre che diffondono nelle loro comunità sparse per il mondo, oltre che a diverse parrocchie, portando le loro riflessioni al di fuori del territorio diocesano bergamasco.
Il rappresentante della comunità di Dalmine sottolinea come sia importante la comunicazione interparrocchiale, perché i parrocchiani possano partecipare alle iniziative organizzate dai “vicini”. Si invita dunque a scambiare i notiziari tra parrocchie e ad utilizzare i mezzi digitali per farlo. Gli stessi mezzi digitali permettono di conservare i notiziari divisi per tematiche, ricorda don Mattia, in modo da poter raccogliere, conservare ed eventualmente consultare nuovamente a distanza di tempo gli articoli pubblicati. La Diocesi ha anche predisposto all’interno del suo sito la piattaforma Colloquies con l’intento di raccogliere e pubblicare tutte le informazioni che le parrocchie vorranno trasmettere; mette inoltre a disposizione una fototeca ricca di immagini che si possono scaricare ed utilizzare per i notiziari.
Dopo aver ribadito la disponibilità del proprio ufficio, invitando i presenti a contattarlo per qualunque necessità, Don Mattia ha concluso l’incontro riportando una frase di Don Bosco: “Non basta amare i nostri giovani, è necessario che sappiano di essere amati”. Ecco l’importanza della comunicazione.

Laura Bisutti