La festa di Clackson online: i giovani di Calolziocorte in gioco per i chierichietti

In un periodo inedito come questo, reinventarsi è ormai una parola d’ordine. Gli oratori si stanno mettendo in gioco in forme nuove senza mai dimenticare nessuno. Per stare accanto ai ragazzi si organizzano videochiamate, giochi online e tutto ciò che può servire per far sentire tutti più uniti nonostante la distanza. Nell’unità pastorale di Calolziocorte, Foppenico e Sala, anche i chierichetti hanno trovato un loro spazio e un loro modo per tenersi in contatto. Proprio il primo maggio scorso avrebbero dovuto vivere una giornata con tutti gli altri chierichetti della diocesi, ma i giovani si sono messi all’opera per creare una settimana su misura pensata per loro.

“Fin dall’inizio dell’emergenza – racconta Michele Lanzoni, un giovane dell’unità pastorale – siamo riusciti a tenerci in contatto con il gruppo attraverso vari messaggi, proposte e videochiamate. Tutte queste occasioni ci hanno permesso di sentirci vicini nonostante la quarantena. Abbiamo continuato a vivere in un modo diverso il nostro essere chierichetti e abbiamo organizzato la festa di Clackson online”.

Dal primo di maggio a oggi, i chierichetti di Calolziocorte, Foppenico e Sala hanno partecipato a una settimana ricca di sfide e proposte che ogni giorno venivano rilanciati. A dare il via è stato un video saluto di don Mattia Tomasoni, direttore dell’evento. “Da quel giorno, ogni mattina, postavamo sul gruppo WhatsApp un simpatico video di presentazione in cui spiegavamo la proposta del giorno. L’idea consisteva nel proporre quotidianamente un’attività ai chierichetti che spaziava dalla preghiera, al gioco e alla sfida. Giorno dopo giorno per un’intera settimana da noi chiama la ‘settimana di Clackson’. La proposta è nata dalla fusione dei progetti che ogni parrocchia aveva preparato ed è così diventata una proposta per l’intera unità pastorale, portata avanti dai vari responsabili dei tre gruppi chierichetti”.

I ragazzi hanno raccolto la sfida e si sono messi in gioco tenendo vivo il gruppo di Calolziocorte, Foppenico e Sala che si è scoperto ancora più unito e anche talentuoso. “Come responsabili siamo davvero felici dei rimandi ricevuti – racconta Michele -. Non hanno partecipato sempre tutti, ma dalle loro foto, i loro video e i loro lavoretti traspariva tutta la gioia di vivere questa festa particolare. Grazie alle diverse proposte e sfide abbiamo avuto la possibilità di scoprire tante caratteristiche dei vari chierichetti che prima non conoscevamo e che sicuramente risulteranno fruttuose per il futuro del nostro gruppo”.

Oltre a riuscire a mantenere il gruppo unito, la ‘settimana di Clackson’ ha insegnato ai ragazzi l’importanza di saper lavorare insieme anche come unità pastorale. “Abbiamo rafforzato il nostro lavoro di squadra e riconosciuto l’importanza del sentirsi parte di un gruppo – conclude Michele -. Organizzare questa festa e tutte le varie altre attività è stata anche l’occasione per poter trasmettere ai chierichetti il desiderio di essere loro vicini. Un desiderio che neanche un terribile virus può spezzare. È emozionante vedere quanto riusciamo a coinvolgere i ragazzi anche da lontano e vederli impegnarsi a fare le cose che noi abbiamo pensato e proposto”.

La ‘settimana di Clackson’ ha dato la possibilità di stringere nuovi legami anche se a distanza e di scoprire come un’unità pastorale possa lavorare insieme. Un’occasione preziosa in un tempo inedito che ha fatto sentire i chierichetti più vicini nonostante l’emergenza.