Luca Capponi e Stefania Pezzoli, sposi ai tempi della pandemia: “Abbiamo scelto la semplicità”

Avrebbero dovuto sposarsi entro questo mese, ma l’emergenza Coronavirus ha fatto slittare tutto. Luca Capponi e Stefania Pezzoli, entrambi 32 anni, di Leffe, hanno deciso che questa situazione non fermerà i loro progetti, anche se sarà un evento decisamente più ridotto e la festa con amici e  parenti sarà rimandata a tempi migliori. I due giovani che, dopo tre anni di relazione a distanza (lei in Inghilterra, dopo la triennale in Psicologia Padova, per il dottorato in neuroscienze e lui in Sicilia) per un anno hanno convissuto a Palermo, dove Luca, documentarista, si è laureato alla Scuola nazionale di Cinema documentario e dove ha lavorato come aiuto regista e montatore in una casa di produzione, a febbraio si trovavano a Leffe, per informarsi in Comune sul matrimonio civile. “È tutto nato con spontaneità – racconta Luca -, volevamo informarci su come funzionasse il tutto, poi una volta lì l’impiegata, che conosciamo, ci ha dato in mano un documento per la richiesta, chiedendoci se volessimo compilarlo al momento. E così abbiamo fatto. Io non avevo nemmeno con me la carta d’identità, ma essendo un piccolo paese dove ci si conosce tutti, non ci sono stati problemi”. E così la pubblicazione del loro matrimonio avviene: da quel momento avrebbero avuto sei mesi di tempo per sposarsi. L’intenzione era di coronare questo sogno entro due mesi: Stefania, neuropsicologa e ricercatrice, riceve e accetta una proposta di dottorato in California e a maggio sarebbe dovuta partire per questa nuova avventura. Ma l’emergenza Coronavirus ferma tutto: sia il matrimonio – Luca ritorna in Sicilia per iniziare il trasloco e vi si ritrova bloccato, riuscendo a ritornare in Bergamasca solo la scorsa settimana -, sia la partenza per la California, rimandata in autunno. “Siamo una coppia molto spontanea, prendiamo spesso decisioni all’ultimo minuto – prosegue Stefania -. Per la data, la stiamo definendo in questi giorni, ma pensiamo a fine luglio / agosto. Sarà una festa intima, con una decina di familiari, un’occasione per stare insieme e celebrare l’amore, un momento di gioia. Vorremmo fare una cerimonia all’aperto, in mezzo alla natura e, per gli amici lontani, che ci tengono ad essere comunque presenti, anche se virtualmente, in questo momento importante, ci collegheremo tramite internet, attraverso Zoom, per renderli partecipi. Questi ultimi mesi ci hanno insegnato che bisogna imparare a gestire le relazioni a distanza in modo diverso, adattandosi al momento. Per il pranzo, penso che cucineremo noi qualcosa di semplice”. Una festa dunque all’insegna della semplicità e della spontaneità. Per i festeggiamenti più in grande, attenderanno il prossimo anno: “Ovviamente ci piacerebbe, quando sarà possibile, festeggiare con tutti gli amici, molti dei quali abitano all’estero, e parenti. Sempre una festa all’aperto, magari con qualche amico musicista che potrebbe venire a suonare e trasformare questo momento di gioia in una festa anche per la comunità – continua Luca -. I familiari sono dispiaciuti di non essere presenti questo anno. Soprattutto da parte di mia mamma: ho dei cugini in Spagna, a Barcellona, e in Sudamerica, in Ecuador, che non vedono l’ora di venire qui. Sono il secondo cugino che si sposa: quando si è sposato il primo, abbiamo fatto un addio al celibato all’estero. Ma recupereremo”.